Oltre la metà degli utenti ormai effettua l’accesso ai contenuti online da dispositivi come gli smartphone. Ecco perché, per i webmaster, è importante che i siti risultino pienamente fruibili da touchscreen. Sono molte le iniziative messe in campo dal gruppo di Mountain View per favorire questa transizione da una Rete prevalentemente desktop ad un’altra più mobile friendly, ad esempio il programma AMP (Accelerated Mobile Pages). In futuro Google si spingerà ben oltre, con la nascita di un secondo motore di ricerca.
Per essere più precisi, bigG ha intenzione di separare le SERP (pagine dei risultati) destinate a smartphone e tablet da quelle mostrate a chi naviga da computer desktop e laptop, creando di fatto due indici differenti. L’anticipazione arriva dal Pubcon (conferenza sul marketing digitale in corso a Las Vegas) e dalla voce di Gary Illyes, Webmaster Trends Analyst della società californiana. Non sono state fornite tempistiche precise su quanto sarà necessario attendere per assistere allo split, ma il sito Search Engine Land parla di alcuni mesi. Confermate dunque le prime indiscrezioni circolate lo scorso anno in occasione della kermesse SMX East.
.@methode: Google creating a sep mobile index, which will be it’s primary index. Desktop will be a secondary index,less up to date #Pubcon
— Lisa Barone (@LisaBarone) October 13, 2016
L’indice mobile sarà il principale, quello desktop ricoprirà invece un ruolo secondario. Al momento non è chiaro come funzionerà il tutto, ma una cosa è certa: inoltrando la stessa query da telefono o da computer, si otterranno risultati diversi. Permangono dubbi su quelli che saranno i contenuti interessati dal primo indice, forse solo le pagine ottimizzate per la consultazione su smartphone e tablet. Da verificare anche se il ranking della versione desktop di Google verrà aggiornato meno frequentemente rispetto alla controparte mobile.
Mobile first index will change things since mobile sites tend to not be as large as desktop. @methode #pubcon
— Jennifer Slegg (@jenstar) October 13, 2016
In ogni caso, si tratta di una novità dalle percussioni potenzialmente enormi, per l’utenza e ancor più per chi gestisce i siti Web. È giunta l’ora di lavorare per far sì che le proprie pagine risultano perfettamente fruibili dai display touchscreen, per non correre il rischio di incappare in pesanti penalizzazioni in termini di traffico generato dalle ricerche su bigG. Interpellato sulla questione, il gruppo di Mountain View non ha rilasciato alcun commento.