“Se un albero cade in una foresta e nessuno ne sente il suono, fa rumore?”. Il celebre quesito di George Berkeley ha tenuto banco per secoli, tra coloro che si sono sforzati di fornire una risposta basandosi su concetti filosofici e chi ha cercato di interpretare la domanda ricorrendo agli assiomi della fisica o della meccanica. La verità è che, rumore o no, da oggi quando un albero cade (o viene abbattuto) in una foresta, tutti lo possiamo sapere. In tempo reale e con gli strumenti offerti dal Web.
Questo grazie all’impegno del Global Forest Watch, organismo che in partnership con il World Resources Institute è impegnato nella difficile lotta contro la deforestazione che sta letteralmente facendo a pezzi i polmoni verdi del nostro pianeta. Da oggi il GFW ha un alleato in più: Google. Grazie alla tecnologia delle piattaforme Earth e Maps, chiunque e in qualunque parte del mondo può infatti consultare informazioni dettagliate riguardanti il fenomeno, conoscere quali sono le aree maggiormente a rischio, testimoniare in prima persona l’abbattimento illegale degli alberi, contribuire alla diffusione delle notizie per sensibilizzare l’opinione pubblica ecc. Inoltre, è anche possibile sapere dove stanno crescendo nuove piante, un’ottima iniziativa per limitare i danni creati da decenni di sfruttamento irresponsabile dei territori.
Il sistema si basa sull’analisi delle immagini catturate da alcuni satelliti in orbita intorno alla Terra. Queste consentono di individuare con una precisione piuttosto elevata le zone in cui si verifica un’anomala scomparsa della vegetazione. Le statistiche sono preoccupanti: secondo le ricerche condotte dalla University of Maryland dal 2000 al 2012 sono spariti 500 milioni di acri di foreste, l’equivalente di 50 campi da calcio ogni minuto, quasi uno al secondo. Nello stesso periodo, la riforestazione ha interessato solo 0,8 milioni di Km quadrati.