La definizione di nuovi standard di comunicazione può passare attraverso idee e progetti che cercano di utilizzare tecnologie e servizi esistenti.
Un esempio in tal senso arriva da Google, che ha in questi giorni comunicato all’autorità per le comunicazioni statunitensi l’intenzione di servirsi dello spettro disponibile tra i canali di trasmissione analogica da utilizzare per usi mobili.
L’ipotesi di utilizzare questi cosiddetti “white space” è affascinante, fermo restando che occorrerà una certificazione tecnica che attesti che i device che operano su tali frequenze non interferiscano con i canali televisivi adiacenti e con apparati wireless.
Se il colosso dei motori di ricerca riuscirà davvero a realizzare una soluzione consistente ed affidabile, si potrà avere a disposizione un’ampia banda per la trasmissione wireless, tanto che da più parti è già stata ribattezzata Wi-Fi 2.0.