2,25 miliardi di dollari investiti solamente nell’ultimo trimestre. È quanto Google ha messo sul piatto di recente per proseguire sulla strada imboccata già da qualche anno, riducendo l’impatto ambientale legato al funzionamento dei propri servizi online. Il denaro è stato impiegato per progetti che renderanno ancora più eco-friendly l’attività del gruppo di Mountain View, finanziando la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Eolico, fotovoltaico e solare termico. È principalmente su queste tre tipologie di impianti che il motore di ricerca ha deciso di puntare immaginando il futuro dell’energia. Proprio la scorsa settimana hanno preso il via i lavori per la costruzione del più grande progetto al mondo legato al solare termico nella zona di Ivanpah, sul confine tra la California e il Nevada. Una volta entrato in funzione, produrrà 392 MW grazie ai 347.000 pannelli installati, un quantitativo di energia sufficiente per soddisfare il fabbisogno di oltre 140.000 abitazioni. Google non è però il solo gigante dell’hi-tech che sta mostrando un’anima green. Lo stesso sta avvenendo anche in casa Apple e Microsoft, seppur in misura inferiore. Questo il parere di Ben Schachter, analista di Macquarie Securities.
La Silicon Valley sta trainando il cambiamento che porterà a trovare soluzioni a questo tipo di problematiche. Google è il leader del gruppo e in futuro vedremo a cosa porteranno le sue iniziative. Di certo l’azienda è impegnata con diversi progetti finalizzati a meglio gestire l’impatto ambientale derivante dalla propria attività, anche per ridurre i costi relativi all’approvvigionamento energetico.
Dai parchi eolici Spinning Spur Wind Project e Happy Hereford in Texas all’impianto fotovoltaico Victor Phelan di San Bernardino (California), passando per l’accordo con SolarCity e la donazione per sostenere la Energy Foundation. L’impegno di bigG in favore della clean energy non ha eguali tra gli altri protagonisti dell’universo Web, ma ancora non è sufficiente. Stando a quanto dichiarato da Rick Needham, direttore della divisione Energia e Sostenibilità del gruppo, attualmente solo il 34% dei data center è alimentato con energia proveniente da fonti rinnovabili, mentre il resto ancora si basa su centrali di tipo tradizionale.
Il nostro obiettivo è di utilizzare il 100% di energia rinnovabile. Per raggiungerlo dovremo affrontare molte sfide, alcune delle quali legate alle normative vigenti in diverse parti del mondo.
Anche l’impegno di organizzazioni come Greenpeace, sempre attive nel monitorare il comportamento dei colossi del settore, ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica e a spingere le aziende verso una politica più attenta alle tematiche ambientali. Emblematica la campagna “How clean is your cloud?” avviata negli anni scorsi per portare alla luce l’impatto sul pianeta derivante dal funzionamento delle piattaforme online, con Apple tra le realtà maggiormente prese di mira per il servizio iCloud.