«Google ha avuto un trimestre eccezionale con forte crescita e profitto sia per Google in sé che per il network»: parola di Eric Schmidt, amministratore delegato del gruppo. Schmidt ha colto l’occasione per spiegare come il gruppo intenda pilotare tale crescita con acquisizioni, prodotti e relationship nuove per mantenere e rafforzare l’attuale leadership di mercato.
L’aspetto più interessante è legato ai numeri: 2.25 miliardi di euro, a tanto aumentano le entrate per i primi tre mesi del 2006, il che significa una crescita del 79% rispetto a 12 mesi prima e del 17% rispetto all’ultimo trimestre del 2005. Difficile individuare un punto debole in quanto nella crescita registrata dal gruppo i numeri viaggiano tutti a doppia cifra: il 58% delle entrate sono attribuibili ai siti Google, con una crescita del 97% rispetto a 1 anno fa e del 18% rispetto a tre mesi prima; il 41% delle entrate proviene dal network AdSense, un incremento del 59% rispetto ad inizio 2005 e del 16% rispetto alla fine dello stesso anno.
Decresce il Traffic Acquisition Costs (32% delle entrate contro il 33% precedente), aumenta la percentuale di introiti provenienti dall’ambito internazionale (+3% rispetto alla trimestrale precedente) ed aumentano anche i dipendenti del gruppo, ora a quota 6.790.
La comunicazione dei risultati della trimestrale è avvenuta solo a contrattazioni chiuse: al termine di una giornata passata nell’indecisione e nell’attesa, il mercato si è scatenato nell’after-hour portando il titolo oltre 445$ quando la chiusura ufficiale si era fermata su una ottimistica quota di 415$. Nelle ore in cui YHOO vola, AAPL stupisce ed il Nasdaq sale, GOOG si prepara ad un nuovo periodo di dibattito tra gli analisti, a metà tra demonizzazione e miracolo, tra bolla e realtà.