Anche e soprattutto nei dati finanziari Google stupisce ogni volta di più. Andando contro ogni stima e previsione, il gruppo ha accumulato nell’ultimo trimestre entrate pari a ben 342,8 miliardi di dollari: erano 79,1 nel trimestre precedente, dunque la voce entrate si è quadruplicata nell’arco di solo pochi mesi. Così come si moltiplica, per logica conseguenza, il ritorno previsto per gli azionari del motore: 1.19 dollari è il guadagno per ogni azione posseduta, erano 30 centesimi il trimestre precedente.
L’avanzata di Google è equilibrata nei due maggiori settori di entrata: sia AdSense che AdWord avanzano parallelamente, con un leggero vantaggio per le entrate dirette del gruppo. Mentre il CEO Eric Schmidt si dice soddisfatto, il titolo in borsa schizza a livelli mai raggiunti: 317,80$ la quotazione sfiorata, con un logico rimbalzo al ribasso nel mercato after-hour.
Nella presentazione dei risultati il gotha della dirigenza Google non si sbilancia nell’analizzare i singoli parametri del gruppo ma pone due obiettivi principali: il motore dovrà farsi sempre più “locale” e “personalizzato” (non è certo una novità e tali obiettivi sono già noti da tempo nel settore), perpetrando dunque un percorso già intrapreso con progetti quali Google Maps, Gmail ed altri.
Google mette le mani avanti: il prossimo trimestre avrà risultati minori, dunque inutile aggiornare al rialzo le previsioni attuali. Un eccesso di fiducia ha già bocciato nei giorni scorsi Yahoo! che, nonostante il gruppo abbia registrato una buona crescita nel trimestre passato, non ha raggiunto l’obiettivo di crescita ipotizzato: il confronto impietoso con la concorrenza si è fatto sentire ed il gruppo, appena dopo aver comunicato l’aumento dei profitti, ha visto il proprio titolo cadere in borsa.