Google e Verizon hanno presentato alla Federal Communication Commission un documento congiunto (pdf) nel quale vengono snocciolati alcuni capisaldi del pensiero comune tra le due parti in relazione alla Net Neutrality. Il documento ha lo scopo di testimoniare di fronte alla FCC la linea di pensiero delle due aziende, tentando così di favorire l’imposizione di un modello favorevole per il momento in cui la commissione andrà a stabilire come e perché la Net Neutrality possa divenire una legge USA.
Sono però in tutto tre i documenti consegnati. Oltre alla lettera congiunta, infatti, le parti hanno depositato anche due differenti e corposi documenti disgiunti (98 pagine per Google, 139 per Verizon) nei quali emergono con forza le discrasie permanenti tra le parti. Trattasi di qualcosa placidamente ammesso da Google e Verizon: sebbene entrambi condividano gran parte delle rispettive idee sulla Net Neutrality (così come indicato nella lettera co-firmata), per molti versi le opinioni invece divergono. La distanza tra le parti non è nemmeno troppo piccola, poiché grava sui campi di applicazione delle eventuali nuove regole: Google e Verizon sono spalla a spalla nell’appoggiare la Net Neutrality, ma il tipo di regole da comporre ed i destinatari delle stesse non mette invece d’accordo le due aziende.
Il documento congiunto ha però uno scopo specifico: offrire in pasto alla FCC qualcosa di assodato, un punto di partenza importante dal quale la Commissione abbia la possibilità di apprendere un principio condiviso. Ed è un principio espresso sulla base di tutta una serie di indicazioni fondamentali che vanno dalla definizione della Net Neutrality alla stipula di un apparato intermediario in grado di agire sulla Rete in parziale sostituzione delle istituzioni:
- «Google e Verizon concordano il fatto che Internet sia un’unica rete mondiale di reti che sono state create, operano e continuano a crescere sulla base di una serie di valori generali adottati da tutti gli attori dell’ecosistema». Questa sorta di equilibrio va mantenuta difendendo anzitutto l’apertura della piattaforma; incoraggiando investimenti ed innovazione sulle reti a banda larga; mettendo gli utenti in posizione di poter controllare le proprie azioni e la propria esperienza; adottando provvedimenti di massima trasparenza; mantenendo una equilibrata normativa in difesa della proprietà intellettuale; lasciando fuori dalle norme della FCC le applicazioni, i contenuti ed i servizi gratuiti che prosperano sul Web; promuovendo un corpus di esperti che possano garantire un sistema collaborativo ed autoregolamentativo che possa costituire un cuscinetto protettivo per la Rete e le sue specifiche dinamiche.
- «Google e Verizon concordano il fatto che l’autoregolamentazione sia stata il segno distintivo della crescita e del successo di Internet e dove l’intervento pubblico si rende necessario per risolvere problemi con gli utenti o per il mercato, tale intervento deve essere chirurgico, rapido e basato sull’accertamento dei fatti specifici che determinano il danno». I due gruppi credono fermamente in una sorta di autogoverno che sappia costruire una propria rappresentanza, che sappia risolvere internamente i problemi emergenti e che possa quindi agire con maggior agilità, rapidità e consapevolezza rispetto agli apparati ed alle leggi governative. A livello federale verrebbe comunque garantita la possibilità da parte delle istituzioni di intervenire in modo mirato per risolvere questioni che un autogoverno della Rete non possa superare.
Il testo prosegue con ulteriori suggerimenti e con la richiesta alla FCC di valutare il proprio intervento sulla base della realtà odierna ed in prospettiva di una massima apertura nei confronti degli utenti (qualcosa su cui Google e Verizon intendono costruire il proprio mercato, sia per mezzo di iniziative comuni che indipendentemente dalla collaborazione siglata sul mobile). La richiesta segue la firma congiunta con cui 24 aziende impegnate sul Web avevano plaudito fin dal 29 Ottobre scorso l’impegno della FCC nel voler rendere la Net Neutrality un principio garantito dalla legislazione statunitense (tra le firme comparivano tra gli altri Google, Skype, Mozilla, Twitter, OpenDNS).