Google e Yahoo condannati all'estinzione?

Google e gli altri motori di ricerca riusciranno a replicare il successo ottenuto sui PC anche nel mobile? Creare nuovi modelli di business per l'advertising su smartphone e cellulari sembra essere la nuova grande sfida per sfuggire all'estinzione
Google e Yahoo condannati all'estinzione?
Google e gli altri motori di ricerca riusciranno a replicare il successo ottenuto sui PC anche nel mobile? Creare nuovi modelli di business per l'advertising su smartphone e cellulari sembra essere la nuova grande sfida per sfuggire all'estinzione

Google, Yahoo e gli altri motori di ricerca che hanno fatto la storia del Web sono destinati all’estinzione? La domanda, un poco provocatoria, giunge da USA Today, uno dei principali e più venduti quotidiani negli Stati Uniti che, sulla scia del successo dei dispositivi mobili, ha offerto una panoramica sulle prossime sfide cui dovranno andare incontro Google e i suoi simili.

Un abitante su sei del Pianeta possiede un personal computer, circa un miliardo di persone, mentre un individuo su due possiede un telefono cellulare. Sono dunque tre i miliardi di telefonini in giro per il mondo e, secondo le stime più attendibili, potrebbero diventare quattro miliardi entro due anni appena. Una crescita senza precedenti, che dimostra come la fruizione del Web sarà sempre più in mobilità, su dispositivi molto basic o più sofisticati come iPhone e BlackBerry.

Per poter sopravvivere, dunque, i motori di ricerca del Web di oggi dovranno sviluppare nuovi modelli per adattare i loro servizi e le risorse offerte ai piccoli schermi dei dispositivi portatili, mantenendo alta la qualità dei loro risultati, ma anche offrendo nuove opportunità per l’advertising. La pubblicità sul crescente numero di smartphone sembra essere il nodo gordiano per la sopravvivenza di Google, Yahoo e degli altri motori di ricerca. Stando ai dati forniti da USA Today, gli annunci pubblicitari su dispositivi mobili avrebbero generato circa 700 milioni di dollari di introiti nel 2007 per i motori di ricerca, cifra destinata a superare i due miliardi di dollari entro il 2012, a dimostrazione dell’enorme potenziale ancora inespresso del settore.

Secondo numerosi analisti, la crescita nel mercato dell’advertising per il comparto mobile potrebbe essere molto più rapida e incisiva se i grandi trust del Web, tra cui spuntano appunto Google e Yahoo, dimostrassero un maggiore impegno nello sviluppo di nuove soluzioni per adattare il loro prodotto ai piccoli schermi dei telefoni cellulari. Replicare il medesimo modello di servizi, e annunci pubblicitari, offerti sul PC sui piccoli schermi dei dispositivi mobili si sta rivelando un’esperienza fallimentare. Mentre nei risultati delle ricerche sui personal computer un’alta quantità di informazioni costituisce in genere una buona opportunità per offrire una scelta più ampia, sui dispositivi mobili si trasforma spesso in un ostacolo per il rapido reperimento dei dati desiderati.

Pertinenza e possibilità di scelta estremamente mirate sono i due elementi che gli utenti chiedono con maggiore insistenza per la loro navigazione attraverso gli smartphone. La sifda per i motori di ricerca tradizionali è dunque quella di coniugare queste istanze con la necessità di offrire anche link sponsorizzati, armonizzando i risultati delle loro ricerche in piccoli “distillati ragionati” delle loro pagine per PC. Ma modalità di offerta e forma del contenitore non sono, naturalmente, gli unici elementi da prendere in considerazione per sviluppare nuovi modelli vincenti.

La ricerca di informazioni sul proprio cellulare attraverso il Web è spesso legata al luogo in cui ci si trova. Le necessità per un utente medio possono essere molteplici, e spaziano dalla volontà di trovare un ristorante a buon prezzo in un dato quartiere della città alla ricerca di un teatro, o di un centro commerciale. La pertinenza degli annunci pubblicitari con questo genere di istanze legate al territorio diviene un elemento fondamentale per la costruzione di un business efficiente per l’advertising, in cui il minor numero di pubblicità dovuta alla dimensione ridotta degli schermi possa essere compensata dalla loro estrema pertinenza.

I motori di ricerca tradizionali, Google in particolar modo, non sono ancora sul viale del tramonto, ma si trovano dinanzi a una sfida che in pochi anni potrebbe definire il loro destino come mai era avvenuto prima. I margini per creare nuove soluzioni vincenti per replicare il loro successo sui dispositivi mobili sono ancora enormi (Android è una grande opportunità, in tal senso, per Google) e, almeno per ora, tali da allontanare l’incubo dell’estinzione. Ma non c’è tempo da perdere.

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