Nel mese di febbraio il gruppo di Mountain View ha introdotto ufficialmente un ad-blocker nel browser Chrome, al fine di migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti aiutandoli a bloccare le inserzioni pubblicitarie più fastidiose o invasive. Al tempo stesso, però, bigG è al lavoro per supportare gli editori, garantendo loro la possibilità di finanziare il proprio lavoro con i proventi legati all’advertising.
Oggi Google annuncia che la feature Funding Choices lanciata lo scorso anno e disponibile fino ad oggi in fase beta arriverà in 31 nuovi paesi di tutto il mondo (non è ancora dato a sapere quali) entro le prossime settimane. Al momento la si è vista attiva in Australia, Germania, Regno Unito, Nuova Zelanda e Stati Uniti. Per chi non ne fosse a conoscenza, si tratta di un sistema che permette a chi gestisce un sito di mostrare un messaggio personalizzato ai visitatori con ad-blocker abilitato, invitandoli a disattivarlo al fine di non danneggiare la propria attività. Lo si può fare in diversi modi: senza impedire l’accesso ai contenuti, mostrando un numero limitato di pagine al mese oppure chiedendo la sottoscrizione di un abbonamento premium per la rimozione delle inserzioni.
Stando a quanto affermato da bigG, i risultati fin qui raccolti sono promettenti: mediamente il 16% dei visitatori comprende le esigenze degli editori e sceglie di attivare le inserzioni pubblicitarie, con alcuni siti che hanno visto la quota raggiungere addirittura il 37%. Tra i metodi offerti per la sottoscrizione di un abbonamento premium c’è anche Subscribe with Google, annunciato poche settimane fa dal gruppo di Mountain View come parte della Google News Initiative a sostegno del giornalismo.