Google ha annunciato l’emissione delle sue prime obbligazioni. Secondo quanto riportato sul Wall Street Journal, i bond ammonteranno a 3 miliardi di dollari con una decorrenza fissata a tre, cinque e dieci anni. Gli interessati potranno acquistare i titoli attraverso le banche dei gruppi Citigroup, JPMorgan Chase e Goldman Sachs. Le agenzie di rating hanno consegnato le loro pagelle con dati molto rassicuranti in merito alla solidità dei titoli: la valutazione di Moody’s Investors Service è di Aa2, la terza posizione più alta della scala di giudizio, mentre Standard&Poor’s ha dato una AA (al secondo gradino sulla scala di giudizio S&P).
La società non ha specificato l’utilizzo del nuovo denaro che rimpinguerà il fondo cassa, limitandosi a dichiarare che verrà investito per scopi aziendali generali. Secondo alcuni rumor che girano nell’ambiente finanziario, Google vuole sfruttare il basso tasso di interesse che offre il mercato in questo momento di crisi per lievitare la liquidità aziendale, attualmente di 35 miliardi di dollari, in vista di possibili nuove acquisizione. Inoltre il gruppo preferisce tenere all’estero i fondi ancora non rientrati negli Stati Uniti per evitare gli alti costi che tali manovre comportano, dunque intende rimpinguare le casse del gruppo per sovvenzionare così i prossimi investimenti.
Il tutto andrebbe a combaciare perfettamente con la politica degli acquisti portata avanti dapprima da Eric Schmidt ed ora dal nuovo amministratore delegato, Larry Page. Inoltre Google ha dovuto congelare 500 milioni di dollari per risolvere una questione legale in merito alla sua attività pubblicitaria, diminuendo di conseguenza i profitti nel primo trimestre.