Google ammette di aver rallentato la propria crescita, la borsa non apprezza e il titolo crolla. Trattasi dell’ennesimo capitombolo delle azioni che avevano fatto urlare alla bolla e, sebbene da Mountain View si tenti di mitigare l’effetto domino che ha lanciato al ribasso le azioni, la chiusura ha lasciato sul campo il 10% del valore del pacchetto azionario di Mountain View. Sulla scia della caduta di Google chiude in ribasso anche l’indice Nasdaq, in flessione di un punto percentuale.
Il capitombolo giunge in seguito all’ammissione di George Reyes, Chief Financial Officer del gruppo, il quale ha previsto un inevitabile rallentamento della crescita economica di Google ed ha lasciato quindi emergere le intenzioni del motore di ricerca in tal senso: «stiamo trovando nuove vie per monetizzare». La differenziazione delle entrate ed il consolidamento del valore azionario erano da tempo parametri invocati dagli analisti ed ora le dichiarazioni di Reyes sembrano sposarne in pieno l’indirizzo.
Le prospettive di Google non sono certo per un vero crollo delle performance di mercato, ma la crescita non potrà sostenere comunque il ritmo tenuto in passato: le parole di Reyes hanno portato il titolo GOOG a 360 dollari circa, 50 dollari in meno rispetto all’apertura di giornata. Il titolo è rimbalzato nel mercato after hour, ma è prevedibile ora un periodo contraddittorio nel quale Google dovrà dimostrare di saper reagire al momento ed alle aspettative portando le proprie azioni nuovamente a crescere (così come previsto recentemente dalla maggior parte degli analisti finanziari, alcuni dei quali vedono in prospettiva addirittura un ritorno ai massimi registrati pochi mesi or sono).