Craig Barratt, CEO di Google Fiber, lascia dopo circa un triennio il proprio incarico (per ragioni non meglio specificate in via ufficiale) e il progetto subisce uno stop per quanto riguarda l’espansione in altre città degli Stati Uniti. Il servizio ha fatto il suo esordio negli anni scorsi a Kansas City e offre un servizio di connettività estremamente veloce, da 1 Gbps, oltre che una piattaforma televisiva per l’intrattenimento multimediale.
Le motivazioni potrebbero essere ricercate in un numero di abbonati al di sotto delle aspettative: la previsione iniziale mirava a due milioni di sottoscrizioni entro cinque anni, ma alla fine del 2014 si era arrivati a sole 200.000 utenze. Ciò nonostante, la divisione di Alphabet ha sempre dichiarato di essere in attivo e di registrare guadagni in crescita. Stop dunque al debutto in altre otto città degli USA, almeno per il momento, mentre laddove i lavori di copertura hanno già preso il via saranno portati regolarmente a termine. Un portavoce del progetto conferma che il servizio continuerà ad essere erogato senza alcuna interruzione o variazione nelle città dove è già avvenuta l’attivazione.
Google Fiber continuerà a operare nelle attuali città. Siamo molto felici di poter offrire un accesso Interner superveloce ai residenti.
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Al momento il gruppo di Mountain View non ha ancora nominato il successore di Craig Barratt, che continuerà in ogni caso a ricoprire il ruolo di consigliere di Larry Page all’interno della parent company. In passato è stato CEO e presidente di Atheros Communications, azienda acquisita nel 2011 da Qualcomm con un investimento pari a 3,1 miliardi di dollari. La decisione odierna anticipa purtroppo una serie di licenziamenti tra il personale di Fiber.