Il sostegno di Google al mondo dell’editoria si struttura in progetti come la Digital News Initiative giunta quest’anno al terzo round di finanziamenti e, con un focus particolare sul nostro paese, attraverso la partnership triennale siglata nel giugno 2016 con la Federazione Italiana Editori Giornali. A dodici mesi di distanza dall’accordo sono stati presentati oggi i risultati raggiunti.
L’obiettivo è quello di garantire a chi opera nel settore l’accesso a un modello di sviluppo sostenibile basato sulle opportunità del mondo digitale. In poco più di un anno 17 editori hanno scelto di utilizzare la piattaforma Google Play Edicola per rafforzare la loro strategia mobile, con il coinvolgimento di 72 edizioni, sono state organizzate 81 sessioni di formazione sull’impiego degli strumenti messi a disposizione da Google Analytics (355 partecipanti da 14 aziende), oltre 1.000 giornalisti hanno preso parte ai 22 corsi organizzati dal Digital Lab@FIEG per approfondire la conoscenza degli strumenti offerti da Google e più di 140 hanno partecipato alla Digital Transformation Academy. Queste le parole di Antonello Giacomelli, Sottosegretario allo Sviluppo Economico.
Internet è cresciuta e si è sviluppata attorno ad un modello di governance multistakeholder, che ha nel suo patrimonio genetico il confronto costante tra istituzioni, settore privato, comunità tecnica e società. Come governo siamo sempre stati contrari all’adozione di metodi di contrapposizione, meramente muscolari, per la risoluzione dei problemi. Servono, al contrario, soluzioni condivise e ritengo che questa sia la strada maestra: penso, ad esempio, all’accordo raggiunto in Italia sulla privacy che segna il passo a livello europeo o all’accordo tra Google e FIEG che stanno provando, con grande impegno e collaborazione, a definire una nuova via, diversa da quella intrapresa in altri Paesi, per sviluppare insieme un modello di editoria sostenibile nel digitale. E i risultati del primo anno di attività congiunta testimoniano come il progetto sia lungimirante.
Le due realtà hanno inoltre affidato a Boston Consulting Group il compito di valutare il potenziale impatto dell’accordo, il cui valore è stato stimato tra i 40 e i 50 milioni di euro in tre anni, considerando la riduzione dei costi e le possibili fonti di reddito aggiuntive per gli editori.