Wall Street, in tempo di vacche magre, vive anche di qualche fantasia. E se le fantasie raccolgono credito e dimostrano di poter significare qualcosa il rumor inizia a circolare sommessamente facendo incetta di “no comment” dai gruppi chiamati in causa. Il processo si è messo in modo con Microsoft e Yahoo, il processo si è rimesso in moto ora con Google e Skype.
Da una parte c’è Google, i cui progressi nell’instant messagging si sono congelati alle primissime versioni di Google Talk. Il client è rimasto immutato, la messaggeria è stata integrata con la posta elettronica di Gmail, ma il gruppo non ha alcuna voce in capitolo in un settore ancora e sempre nelle mani di Skype, Microsoft e AOL. Dall’altra c’è Skype, un servizio in costante crescita che ormai a cadenza quotidiana raggiunge e supera i 10 milioni di contatti contemporanei facendo leva su una community che naviga verso i 300 milioni di unità.
Le voci del passaggio di mano di Skype sarebbero teoricamente le benvenute da entrambe le parti. Google avrebbe dalla sua un sistema ben avviato e di sicuro impatto. eBay, invece, si alleggerirebbe di un sistema tanto vincente quanto poco integrato con il resto dei servizi del gruppo. Gli analisti hanno sempre considerato Skype come un peso per eBay, dunque una buona trattativa potrebbe portare nuovo entusiasmo su un titolo che dopo i picchi di ottobre (40 dollari) è tornato ad una preoccupante discesa verso quota 30 dollari.
I punti di contatto usati dalla comunità finanziaria per cercare appigli e conferme sono rappresentati dalla presenza londinese degli uffici Skype, dall’esperimento SkypePhone che proietta Skype nella telefonia mobile, da vecchi flirt tra le parti (seguiti dagli scontri incentrati primariamente su Google Checkout), dalla copresenza di Google ed eBay nel progetto Android. La scommessa di Google sulle frequenze USA potrebbe essere un tassello ulteriore e Skype rientrerebbe così all’interno di un meccanismo pronto a partire ed a macinare moneta.
Come per ogni rumor che si rispetti, nessuna cifra viene legata alla possibile transazione. Semplicemente agli uffici Skype sarebbe affisso un immaginario “vendesi” e Google avrebbe bussato. Secondo alcune ipotesi un moltiplicatore di 10x unitamente al flusso annuo di 400 milioni di dollari porterebbe ad una valutazione di 4 miliardi eventualmente alzata da un’entrata in campo di Microsoft nell’affare. Ma a questo punto il rumor passa dal “sentito dire” alla mera fantasia. Per cui meglio scivolare verso l’attesa di qualcosa di nuovo nella vicenda.