Oggi, 8 marzo, si celebra la giornata internazionale della donna. Google ha deciso di farlo a modo suo, ovviamente con l’inclusione nella homepage di un nuovo doodle: non si tratta questa volta di una semplice animazione, ma di un vero e proprio filmato (visibile in streaming di seguito) che fa riferimento ad un’iniziativa a tema, promossa con l’hashtag #OneDayIWill.
Il gruppo di Mountain View ha chiesto a 337 donne di 13 paesi diversi di immaginare il loro futuro. Dalle bambine alle nonne, da San Francisco a Rio de Janeiro, passando da Città del Messico, Lagos, Mosca, Cairo, Berlino, Londra, Parigi, Giacarta, Bangkok, Nuova Delhi e Tokyo. Ognuna di loro ha fornito una risposta differente: c’è chi ha detto di voler dare voce a tutti coloro che non possono esprimersi e chi vuole invece (letteralmente) nuotare con i maiali alle Bahamas.
Sono stati interpellati anche alcuni nomi noti, come l’etologa e antropologa Jane Goodall che vorrebbe poter discutere di ambiente con il Papa, mentre il premio Nobel per la pace Malala Yousafzai e l’attivista Muzoon Almellehan continueranno a battersi affinché ogni bambina possa andare a scuola.
Non è sempre facile esprimere con le parole i proprio obiettivi. Quando siamo scesi in strada per chiedere a donne e ragazze di condividere le loro aspirazioni, spesso hanno preso una pausa di alcuni minuti per pensarci. Che le risposte siano state dettagliate o sintetiche, concrete o astratte, divertenti o commoventi, è stato di ispirazione vederle prendere il tempo per sognare.
La ricorrenza odierna coinvolge tutto il mondo per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche ottenute dalle donne, nonché per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle ancora molte discriminazioni e violenze alle quali sono sottoposte. La festa della donna è stata istituita negli USA nel 1909 e, in Italia, per la prima volta nel 1922. È tradizione, regalare una mimosa, un’usanza che affonda le sue radici nel secondo dopoguerra: l’8 marzo 1946 si celebrò per la prima volta la ricorrenza dopo la fine della seconda guerra mondiale. Allora furono Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei a scegliere questa particolare pianta gialla, a causa della fioritura che avviene proprio durante i primi giorni del mese.