Secondo quanto riportato dalla edizione online di The Wall Street Journal, GDrive, il servizio di storage online di Google da lungo atteso e sul quale sono state scritte nel frattempo numerose indiscrezioni, sarebbe finalmente in dirittura d’arrivo. Secondo alcune fonti vicine alla vicenda (delle quali non viene però fatto alcun nome), il vociferato prodotto dovrebbe vedere la luce entro pochi mesi ed essere in grado di accelerare il passaggio verso una visione Web-based del computer, nonchè di rendere il motore di ricerca più forte nella competizione con Microsoft.
GDrive dovrebbe offrire un vero e proprio hard disk remoto, incredibilmente ampio e facilmente accessibile, capace di contenere tutti i file che gli utenti normalmente archivierebbero sul disco rigido locale, offrendo così la possibilità di accedere al materiale memorizzato attraverso qualsiasi computer o apparecchio mobile connesso alla rete, nonchè di condividere i propri dati con gli amici. Non sono state ancora rilasciate informazioni ufficiali riguardanti la quantità di spazio disponibile per memorizzare i proprio file (anche se un documento trapelato nel 2006 assicura che il servizio sarà in grado di memorizzare il 100% dei dati degli utenti), si sa per certo però che il servizio prevede la possibilità di essere utilizzato sia gratuitamente che dietro il pagamento di una certa somma di denaro (opzione quest’ultima in grado di offrire ulteriore spazio di storage). Non è ancora chiaro inoltre se l’uso del GDrive preveda la visualizzazione al suo interno di messaggi pubblicitari.
Gli applicativi Web sono divenuti sempre più accessibili nel corso degli ultimi anni grazie alla sempre maggior penetrazione della banda larga, la quale ha inoltre agevolato l’utilizzo dei servizi di storage online; GDrive vuole differenziarsi dalla maggior parte dei servizi online già esistenti rendendo il processo di invio e salvataggio dei file il più semplice possibile. «Google sta cercando di permettere agli utenti di effettuare l’upload e di accedere ai file direttamente dai loro Pc desktop», riporta il Wall Street Journal, «e ottenere che gli utenti gestiscano i file memorizzati proprio come si trattasse di un altro hard disk sempre a portata di mano».
Utilizzare un servizio offerto da Google per memorizzare i propri file costituirebbe inoltre un incentivo a sfruttare gli altri servizi offerti dal motore di ricerca, quali gli applicativi online di Google Documenti, in eterna competizione con la suite Office di Microsoft. L’intento alla base di GDrive andrebbe poi oltre, con l’obiettivo di unificare alcuni dei servizi offerti attraverso una singola casella di ricerca: l’utente sarebbe così in grado attraverso una query di trovare tutti i propri dati precedentemente salvati, siano essi presenti in Picasa (l’album online che offre un gigabyte di spazio per salvare le proprie foto), Google Documenti o altri programmi installati all’interno del suo computer.