Chris Barrett è stato il primo al mondo a portare Google Glass nelle sale di un casinò e il primo a registrare un arresto in diretta con gli occhiali per la realtà aumentata. Oggi è anche il primo a puntare il dito contro il dispositivo di Mountain View, accusandolo di essere il responsabile dei suoi mal di testa. Intervenuto sulle pagine di CNET, ha raccontato la propria esperienza, spiegando come e perché il rivoluzionario prodotto di bigG causerebbe forti emicranie.
Il primo mal di testa si è manifestato nella prima settimana di utilizzo. Indossavo Glass ogni giorno, tutto il giorno: da Starbucks, al supermercato, al volante e in ufficio. Non c’è stato un minuto in cui io non l’abbia indossato. Dal secondo giorno di utilizzo ho iniziato a cercare su Google ogni cosa, impressionato dalla nuova tecnologia, per mostrarla ai miei amici, scattando foto e registrando video. Dopo alcune ore, ho iniziato ad avvertire mal di testa. Solitamente non soffro di emicrania. Ho pensato fosse solo stanchezza, così ho deciso di riposarmi.
Secondo Barrett la responsabilità del malessere sarebbe da attribuire proprio a Google Glass, in particolare alla necessità di spostare continuamente l’attenzione verso l’angolo superiore destro del campo visivo per consultare le notifiche. Altri avrebbero provato la stessa sensazione, stando a quanto scritto all’interno della community degli Explorer.
Per questo motivo, stando al suo consiglio, il gruppo di Mountain View dovrebbe avvisare gli utenti che l’utilizzo prolungato potrebbe essere causa dei mal di testa.
Penso che nella confezione di Glass bisognerebbe inserire un avviso, invitando gli utenti a limitarne l’utilizzo in caso di emicrania. Non tutti coloro che indossano il dispositivo si accorgono che è la causa, soprattutto le persone che solitamente sono soggette a mal di testa. Non posso immaginare che effetto Glass potrebbe avere su chi ne soffre, oppure su chi ha altri problemi di tipo neurologico.
Raccolta la segnalazione di Barrett, va detto che si tratta del primo caso di questo tipo. La recente revisione hardware apportata da Google agli occhiali potrebbe aver tenuto in considerazione anche questo problema, oppure il team di Mountain View ne terrà conto nel perfezionamento di quella che sarà lanciata sul mercato. È poi d’obbligo precisare che l’insorgere di fastidi in seguito all’utilizzo prolungato di un dispositivo tecnologico non è affatto un’esclusiva di Glass: accade anche restando per ore di fronte ad un monitor oppure interagendo di continuo con smartphone e tablet. Come suggerisce la saggezza popolare, anche in ambito tecnologico “il troppo stroppia”.