I Google Glass non arriveranno nelle mani dei consumatori prima del prossimo anno e l’azienda è continuamente al lavoro per fornire più funzionalità possibili prima che i peculiari occhiali per la realtà aumentata debuttino pubblicamente. Grazie a un nuovo brevetto si apprende come Google sia intenzionata a introdurre, in tale device, delle feature che porteranno la domotica a un nuovo livello.
La proprietà intellettuale scoperta da Engadget è stata depositata presso l’ufficio brevettuale statunitense e mostra come Google sia interessata a dare ai Glass la capacità di controllare una serie di elettrodomestici, espandendo dunque il loro campo d’uso alla vita domestica. In sostanza, gli occhiali tecnologici potrebbero essere in grado di riconoscere gli oggetti così come saranno in grado di riconoscere le persone, e lo farebbero utilizzando una varietà di metodi tra cui RFID, NFC, Bluetooth, Wi-Fi e codici QR.
Nella domanda di brevetto vengono anche forniti alcuni esempi utili a comprendere cosa si potrebbe fare con una funzionalità del genere. Indossando i Google Glass, l’utente potrebbe ad esempio aprire e/o chiudere a distanza la porta di un garage dotato di un codice QR, possibilità molto utile quando lo stesso si sta avvicinando alla propria abitazione con l’auto oppure quando deve uscire; gli occhiali potrebbero anche riconoscere quando la persona che li indossa si sta avvicinando al frigorifero, permettendo da lì di controllarne il contenuto, nonché consentire di accendere e spegnere eventuali stampanti e sistemi di riscaldamento presenti nella propria casa.
L’azienda di Mountain View esplica, nella domanda, come funzionerebbe nel dettaglio tale tecnologia:
»Quando il dispositivo da indossare determina che un dispositivo di destinazione è nel suo ambiente, il primo ottiene informazioni su di esso e relative ad esso. Le informazioni sul dispositivo di destinazione possono comprendere informazioni che definiscono un’interfaccia virtuale di controllo per controllarlo a distanza e l’identificazione di un’area definita del dispositivo su cui deve essere fornita l’immagine virtuale di controllo. Il dispositivo indossabile controlla l’HMD per visualizzare l’immagine virtuale di controllo come un’immagine sovrapposta all’area definita del dispositivo di destinazione«.
Insomma i Google Glass potrebbero essere in grado di interagire con qualsiasi oggetto che sia dotato di un qualsiasi tipo di connettività (tra quelle supportate), mostrando all’utente – tramite un’interfaccia semplificata – come poterli controllare a distanza.
Infine, una curiosità slegata a ciò che si sta progettando in quel di Mountain View: uno sviluppatore – che già possiede un prototipo dei Glass – sta lavorando a un sistema volto a consentire ai ciechi di “vedere” attraverso dei mezzi acustici. Tale sistema è destinato a lavorare come sonar, ovvero quella tecnologia di posizionamento utilizzata nei sottomarini e in altri campi – e ciò permetterebbe ai Glass di determinare la posizione degli oggetti che si trovano intorno a quella persona che li indossa, mostrandoli sul display. Tale tecnologia sfrutterebbe la fotocamera integrata negli occhialini per “vedere” l’ambiente e necessiterebbe di un paio di cuffie o di auricolari da indossare. V’è molta curiosità attorno a tale progetto e bisognerà vedere se, non appena sarà pronto, riuscirà ad apportare davvero qualche beneficio a chi non può vedere. Di seguito un video, rilasciato dal developer, che offre uno scorcio di ciò che l’utente andrebbe a visualizzare.
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