Si fanno sempre più chiare le ragioni che hanno spinto Google ha sborsare 12,5 miliardi di dollari per mettere le mani su Motorola Mobility. La scorsa settimana il produttore ha annunciato il primo smartphone realizzato in seguito all’acquisizione, il modello Moto X che punta tutto sulla personalizzazione, mentre in futuro il gruppo dell’Illinois potrebbe occuparsi di altri hardware targati bigG: tra questi anche gli occhiali per la realtà aumentata Google Glass.
A parlarne è Dennis Woodside, chief executive di Motorola, con una dichiarazione rilasciata sulle pagine del Wall Street Journal in cui racconta come il collega Mark Randall (supply chain head) stia già attivamente collaborando con il motore di ricerca per risolvere alcune delle problematiche insorte nel processo di progettazione e realizzazione del dispositivo. Un primo contatto c’è dunque già stato, ma per il momento Glass resta saldamente nelle mani del gruppo di Mountain View. Stuzzicato a svelare di più sulla questione, Woodside si limita a commentare con la frase seguente.
Potrebbe, un giorno, diventare un’opportunità.
In seguito all’acquisizione Motorola Mobility ha fatto segnare un quasi totale stop della propria attività, riducendo la propria presenta sul mercato smartphone dal 3,8% di fine 2011 all’1% del primo trimestre 2013 (fonte IDC). Una pausa forse necessaria per digerire il nuovo assetto societario, ma che fra tagli al personale e problemi di comunicazione di cui spesso hanno parlato le voci di corridoio sembra aver creato qualche tensione tra le due parti in gioco.
Il primo frutto della collaborazione tra il team di Google e quello del produttore americano è comunque sotto gli occhi di tutti da qualche giorno: un telefono che introduce un nuovo concetto nel settore per quanto riguarda la personalizzazione, anche se con un comparto hardware non all’altezza degli altri modelli top di gamma e senza la più recente versione del sistema operativo (Moto X è disponibile al lancio con Android 4.2.2 JB e non Android 4.3 JB). Alla luce di quanto trapelato oggi, non è da escludere la possibilità che il secondo step della partnership possa riguardare un device tanto particolare quanto innovativo come Google Glass.