Il 2014 sarà la stagione di Google Glass. Il dispositivo, annunciato ufficialmente dal motore di ricerca nella primavera 2012 e oggi disponibile in esclusiva per una ristretta cerchia di fortunati, giungerà sul mercato solamente il prossimo anno, ma ancora non è chiaro con quale prezzo e con quali funzionalità al lancio. L’articolo pubblicato sulle pagine di Quartz solleva un dubbio interessante: e se gli occhiali per la realtà aumentata di Mountain View fossero destinati solo alle aziende?
Proprio ieri si è parlato della potenzialità del device in ambito medico, con la prima operazione chirurgica trasmessa in diretta da un medico dell’Ohio State University Wexner Medical Center. I possibili impieghi di una simile tecnologia nelle realtà business sono però molteplici. Si pensi ad esempio alle società che sono costantemente impegnate nell’organizzazione e nell’inventario dei magazzini, con personale dedicato per giorni o settimane alla catalogazione del materiale. Il processo potrebbe essere reso più veloce e meno dispendioso se eseguito sfruttando i sensori del dispositivo per la lettura dei codici presenti su ogni elemento, inviando poi in tempo reale le informazioni a un software gestito da server remoto.
Ancora, tornando alla medicina, un paziente con disturbi della memoria potrebbe indossarlo per fotografare il luogo in cui lascia l’automobile o le chiavi all’interno dell’abitazione, mentre durante gli interventi i chirurghi potrebbero ricevere assistenza o scambiare pareri con i propri colleghi senza l’obbligo di interrompere il loro lavoro e senza distrazioni.
Google Glass sarà dunque destinato esclusivamente all’ambito professionale? Un’ipotesi piuttosto azzardata, soprattutto se si considera quanto il gruppo di Mountain View abbia puntato finora sull’aspetto “entertainment” del dispositivo con il rilascio del proprio materiale promozionale. La verità quasi certamente sta nel mezzo: la versatilità del dispositivo consentirà di sfruttarne le caratteristiche sia in campo lavorativo che nella vita di tutti i giorni, proprio come accade oggi con smartphone e tablet. A fare la differenza saranno le applicazioni rilasciate dagli sviluppatori.