È stato scoperta online una nuova domanda brevettuale depositata da Google presso l’ufficio statunitense USPTO che descrive l’applicazione di un sistema di controllo dedicato ai Google Glass: tale sistema utilizza un proiettore e una videocamera per proiettare una sorta di tastiera virtuale sul braccio, o sulla mano, di chi indossa gli occhiali per la realtà aumentata di Mountain View.
I Google Glass verranno presentati agli sviluppatori nel corso delle prossime settimane tramite due eventi organizzati dal gruppo californiano e, sebbene la tecnologia abbia attirato l’interesse degli utenti del Web sin dal primo video diramato tempo fa, si conosce ancora davvero poco circa le feature che verranno realmente implementate nel dispositivo. Si sa che si tratta di un progetto di realtà virtuale, in grado di far visualizzare le immagini generate dal computer all’occhio dell’utente, caratterizzato dalla presenza di una videocamera e di una sorta di connettività wireless utile a trasmettere i feed video live al cloud. Ma come farà l’utente a controllare il sistema?
La nuova domanda brevettuale denominata “Metodi e sistemi per un dispositivo di input virtuale” offre una possibile risposta a tal riguardo. Google vorrebbe proiettare una tastiera laser sul corpo dell’utente che indossa i Google Glass, e più precisamente sul braccio o sulla mano, in modo tale che l’immissione di un input risulti comoda anche in condizioni d’uso sfavorevoli (come ad esempio quando l’utente si trova in un ambiente particolarmente rumoroso e la voce potrebbe non essere rilevata bene).
In pratica, un tastierino numerico, una tastiera qwerty e forse altre opzioni potranno essere gestite tramite il laser che proietta l’immagine sulla mano. Il proiettore potrà essere montato su un’asta degli occhialini, mentre la telecamera verrà montata nella parte opposta; l’input che verrà proiettato sul corpo potrà essere differente in base a dove si guarda (a destra o a sinistra) e la telecamera potrebbe anche interpretare i movimenti della mano – o del braccio – così da seguire input diversi per coprire differenti operazioni.
Essendo semplicemente una domanda di brevetto, non è certo che Google decida di implementare davvero tale tecnologia nella versione finale del nuovo e atteso dispositivo, ma tale sistema potrebbe rappresentare un buon metodo di controllo, veloce ed efficace.