Chi ricorda Google Glass? Il progetto è stato annunciato nel 2012 dal gruppo di Mountain View, attirando a sé fin da subito un’enorme attenzione mediatica e una grande curiosità da parte della community geek: un paio di occhiali dedicati alla realtà aumentata, pensati per sovrapporre informazioni aggiuntive al campo visivo dell’utente, in modo del tutto non invasivo. Un’idea potenzialmente rivoluzionaria, però mai realmente capace di conquistare il mercato.
Dopo aver abbandonato l’idea di farne un prodotto consumer e averne sperimentato l’impiego in ambito business con il debutto della Enterprise Edition (i risultati sono stati tutt’altro che convincenti), bigG sembrava aver definitivamente accantonato il dispositivo. Non è però così: oggi debutta il primo aggiornamento software dopo una fase di standby durata quasi tre anni, con il rilascio del firmware XE23, come sempre in modalità OTA (over-the-air). Non ci sono novità eclatanti da segnalare: la più importante riguarda il supporto all’input tramite dispositivi Bluetooth come le tastiere. La notizia, però, insieme all’update di ieri rilasciato per l’applicazione MyGlass, fa pensare a un possibile rilancio dell’iniziativa.
Considerando come sempre più realtà del mondo hi-tech stiano guardando con interesse alle potenzialità della realtà aumentata, non è da escludere l’apertura di una nuova fase per il progetto Google Glass. Gli occhiali AR, nonostante se ne sia parlato in rare occasioni nell’ultimo periodo, continuano a essere oggetto di sperimentazione all’interno di alcuni gruppi come Boeing che li impiega nello sviluppo e nella costruzione dei velivoli, Augmedix che opera all’interno dell’ambito della medicina e persino Tesla Motors per l’assemblaggio delle auto elettriche. Da bigG non sono giunte notizie in merito, ma ulteriori novità (forse una nuova versione, migliorata e con l’integrazione dell’Assistente Google per il supporto ai comandi vocali) potrebbero essere dietro l’angolo.