Gli statunitensi che desiderano andare al cinema saranno costretti a togliere i Google Glass dal loro viso e a spegnerli per tutta la durata del film. La decisione di bandire gli occhiali e gli altri dispositivi indossabili dalle sale cinematografiche del Paese è giunta di recente da parte della Motion Picture Association of America e di un gruppo industriale (NATO) che rappresenta i proprietari di ben 32 mila cinema presenti nel territorio. Nel diramare l’aggiornamento alle regole in questione, i due gruppi hanno dichiarato di riconoscere i progressi tecnologici e il conseguente forte interesse da parte dei consumatori per gli smartphone e i dispositivi indossabili intelligenti, ma non consentiranno di utilizzarli anche nei cinema. Dovranno esser spenti subito e per tutta la durata del film.
«Agli individui che nasconderanno o si rifiuteranno di togliere il loro dispositivo di registrazione potrebbe esser chiesto di abbandonare il cinema», spiega l’organizzazione in un comunicato diramato nelle scorse ore. «Se i manager dei cinema si accorgono che qualcuno sta svolgendo attività di registrazione illegali, avvertiranno le autorità locali nel momento appropriato, e ciò determinerà le azioni che dovranno esser prese». I gruppi offriranno peraltro incentivi al personale (di 500 dollari) che riuscirà a scovare una persona che sta registrando illegalmente un film con gli indossabili.
Le nuove regole si applicano sia ai piccoli cinema indipendenti che alle grandi catene, e sono state attuate a causa delle fortissime preoccupazioni sulla pirateria. Infatti, dispositivi indossabili come Google Glass dispongono di una fotocamera capace di registrare video e, seppur con una durata limitata, non è difficile unire più pezzi di filmati e crearne uno unico di un film appena uscito al cinema, così da metterlo illegalmente in Rete.
I cinema non sono gli unici luoghi in cui i Google Glass vengono già da oggi snobbati. Alcuni bar e ristoranti infatti hanno deciso di vietare gli occhiali smart sia per tutelare la privacy degli altri clienti, che per il senso di asocialità che creano.