Fino ad oggi gli Hangouts sono stati una componente profondamente integrata all’interno del social network Google+, ma le cose stanno per cambiare. Il gruppo di Mountain View annuncia di aver reso indipendente il proprio servizio dedicato alle videochiamate, con l’intento di facilitarne la diffusione tra i professionisti e le realtà lavorative. Tra le novità più importanti il fatto che non è più necessario disporre di un account G+ per avviare o partecipare ad una videoconferenza.
Google Hangouts entra dunque così ufficialmente a far parte della suite di prodotti offerti da Google Apps, con tanto di uptime garantito pari al 99,9% e supporto telefonico 24/7. Assicurata inoltre la compatibilità con il dispositivo Chromebox for Meetings lanciato nei mesi scorsi, con il motore di ricerca che è impegnato a siglare accordi con realtà come Blue Jeans Networks per facilitare l’accesso al servizio da qualunque dispositivo. Nel post sull’argomento comparso nella serata di ieri sulle pagine del blog ufficiale si legge che, in assenza di un profilo Google+, gli utenti possono ora effettuare le seguenti azioni.
- Iniziare un Hangout con un massimo di 15 partecipanti;
- invitare ospiti esterni in possesso di un account Google;
- aggiungere, modificare o unirsi ad una videoconferenza tramite Google Calendar (non ancora attivo, avverrà presto);
- unirsi o iniziare un Hangout attraverso gli indirizzi “g.co/hangout/” e “g.co/present/”.
Al momento la novità non riguarda smartphone e tablet, ma il cambiamento avverrà presto anche sui dispositivi mobile, mediante il rilascio di aggiornamenti per le applicazioni ufficiali. Google punta dunque sempre più con maggiore decisione su Hangouts, uno strumento introdotto lo scorso anno in occasione dell’evento I/O 2013 e che, pian piano, sta diventando lo hub centrale per la gestione delle comunicazioni di tutti coloro che dispongono di un account per l’accesso alle piattaforme di bigG.