La sfida tra Microsoft e Google si estende ad un nuovo campo di battaglia: la salute. Entrambi i gruppi investono nel settore da tempo e sono molti gli indizi che sembrano confermare la bontà della scelta di entrambi i gruppi. La guerra è comunque alle prime scaramucce e di strada ancora ce n’é molta da fare. Nel momento in cui il mondo della salute cercherà nell’informatica la propria nuova realtà, i due brand saranno in prima fila. Ma fin d’ora c’è chi ha voluto tentare di mettere uno di fronte all’altro Google Health e Microsoft HealthVault, per confrontarli e per capire in che misura i due gruppi possano migliorare i rispettivi servizi. Quello che ne esce, infatti, è un sostanziale pareggio. a reti bianche, però.
L’esperimento è stato portato avanti dalla User Centric coinvolgendo 30 persone nell’arco di un bimestre. Il panel è stato invitato a confrontarsi con i due servizi ed il confronto s’è diramato su precise caratteristiche: usabilità, utilità, privacy. Trattasi di tre punti cardinali fondamentali per un servizio che intende mettersi a disposizione dell’utente nel suo rapporto con le informazioni sanitarie, ma la sensazione che emerge dal report (pdf su richiesta) è quella di un cantiere ancora aperto che necessita di non pochi interventi migliorativi.
Queste le risultanze dello studio User Centric:
- Usabilità
Al termine delle prove i tester sembrano aver apprezzato soprattutto Google Health. Il motivo sta in una maggior semplicità d’uso dell’interfaccia, in un approccio più ordinato e nell’uso di un gergo tecnico di maggior comprensibilità. HealthVault, al contrario, appare più ostico, con terminologia tecnica non sempre facile da comprendere e con una interfaccia più problematica. Apprezzata in quest’ultimo servizio, però, la profondità delle informazioni ed alcune caratteristiche specifiche aggiuntive rispetto al diretto concorrente; - Utilità
Sotto questo punto di vista i gruppi hanno vinto entrambi: al termine del test gli utenti sono rimasti soddisfatti. Google Health, però, sembra aver raccolto giudizi maggiormente positivi per motivi simili a quanto spiegato sotto la voce “usabilità”: l’interfaccia più intuitiva ha reso più semplice l’approccio con i vari servizi messi a disposizione, rendendo pertanto maggiormente percepibile l’utilità del servizio nella sua complessità; - Privacy
L’ultima voce vede Microsoft prevalere. User Centric spiega nella fattispecie una cosa particolarente interessante: gli utenti esprimono la propria fiducia non solo relativamente all’esperienza d’uso, ma anche e soprattutto in funzione all’importanza del brand. Se il confronto tra i brand rende difficile una distinzione, al tempo stesso gli utenti hanno però espresso diffidenza nei confronti di Google perchè sotto lo stesso tetto alloggiano troppi dati: la comunanza di gestore tra i dati sanitari ed i dati relativi ad email e ricerche sul Web, insomma, ha lasciato sul campo una strisciante difficoltà alla fiducia totale, volgendo pertanto il giudizio favorevole verso Redmond.
User Centric chiude la propria disamina con una serie di consigli rivolti all’intero settore, senza distinzione di sorta tra i due servizi presi ad esempio. La sfida finisce insomma senza vincitori né vinti, sebbene entrambi dimostrino di voler mettere la propria impronta sulle rispettive produzioni: l’approccio semplice di Google contro la caleidoscopica analisi Microsoft. Zero a zero, ma la partita è appena all’inizio. E promette faville.