Ne luglio 2013 Google ha annunciato l’intenzione di acquisire il 6,3% dell’azienda taiwanese Himax Technologies, impegnata nella produzione di display, compresi quelli di piccole dimensioni equipaggiati sugli occhiali per la realtà aumentata Glass. L’accordo prevedeva l’opzione di arrivare al 14,8% entro l’ottobre di quest’anno, un diritto che il gruppo di Mountain View ha però scelto di non esercitare, come conferma oggi l’azienda asiatica. La decisione non avrà comunque ripercussioni sulla partnership che lega le due realtà per la fornitura di componenti. In altre parole, sebbene il motore di ricerca abbia scelto di non aumentare la propria quota all’interno di Himax, quest’ultima continuerà a produrre i display che saranno integrati nei suoi dispositivi. Questa l’unica dichiarazione ufficiale rilasciata in merito, sottoscritta da entrambe le società e riportata sul sito ufficiale del Nasdaq.
Google continuerà a lavorare a stretto contatto con Himax, in qualità di partner strategico per le tecnologie e i prodotti del futuro, restando un board observer.
Restando in tema, proprio oggi bigG ha annunciato l’inclusione di cinque nuovi partner all’interno del programma Glass at Work. Si tratta di AMA Medical, Augmate, Interapt, Pristine e Ubimax, operanti negli ambiti più svariati: dalla medicina alla logistica, fino alla produzione di beni materiali. L’obiettivo è quello di sviluppare app e soluzioni che sappiano sfruttare gli occhiali in ambito lavorativo, rendendo il dispositivo ancora più funzionale e versatile di quanto visto fino ad oggi. Interapt, ad esempio, è al lavoro da alcuni mesi in collaborazione con la catena KFC su un software che permetterà di formare i nuovi dipendenti mediante l’impiego di Google Glass. Attraverso il piccolo display posizionato di fronte agli occhi sarà possibile visualizzare informazioni sui menu a disposizione dei clienti, sul prezzo e sulle ordinazioni ricevute, il tutto senza dover interrompere ciò che si sta facendo.