Gli smart speaker di bigG sono da qualche giorno ufficialmente in vendita anche nel nostro paese. L’Assistente Google già visto in azione sugli smartphone fa così il suo ingresso nello spazio domestico, con due dispositivi pensati per semplificare l’accesso alle informazioni online e il controllo dei contenuti multimediali. Abbiamo trascorso una settimana con Google Home Mini e queste sono le nostre prime impressioni.
Audio di qualità
Arriviamo subito al punto: Home Mini offre molto più di quanto i suoi 59,00 euro lascino intendere. Mettiamo da parte per un momento le valutazioni relative all’interpretazione dei comandi vocali e al sistema di intelligenza artificiale integrato, per concentrarci su quel che ci si aspetta da un altoparlante in termini di qualità del comparto audio riprodotto. Considerando le sue dimensioni compatte, suona bene. Non siamo di fronte a un impianto HiFi, ma l’esperienza di ascolto ci ha piacevolmente sorpresi. Senza dubbio il livello è superiore rispetto a quanto offerto da altri speaker con ingombro così contenuto. È perfetto per una stanza di dimensioni piccole o medie e non si riscontrano distorsioni nemmeno al massimo del volume. Chi non si accontenta può comunque optare per il più grande (e costoso, 149,00 euro) modello Home.
È intelligente…
Il reale valore aggiunto è però costituito dal già citato Assistente Google. Tutto si basa sull’interazione mediante comandi vocali. Gli si può chiedere un aggiornamento sul risultato di una partita, sulle previsioni meteo, sulle ultime notizie, sugli appuntamenti inseriti nel calendario, persino quante calorie sono contenute nei cibi o di raccontarci una barzelletta. Insomma, tutto quel che già abbiamo avuto modo di mettere alla prova negli ultimi mesi sui nostri smartphone.
… ma deve studiare
Se l’intelligenza artificiale è ciò che rende speciale un device di questo tipo, non possiamo che constatare come ancora vi siano ampi margini di miglioramento. Capita sovente di rivolgere una domanda allo speaker senza seguire una sintassi precisa e di ottenere in risposta frasi come “Mi spiace, al momento non so come aiutarti” oppure “Mi dispiace, non so come esserti d’aiuto, ma non smetto mai di imparare cose nuove”. La tecnologia necessita dunque ancora di qualche miglioramento. La componente hardware è già di assoluto livello, ma sull’Assistente c’è ancora da lavorare.
… non so come esserti d’aiuto, ma non smetto mai di imparare cose nuove.
Cosa può fare?
La linea Home è il cavallo di Troia con il quale Google spingerà l’integrazione dei suoi dispositivi e servizi nell’ambito domestico. La possibilità di controllare la riproduzione dei contenuti multimediali su TV e altoparlanti Bleutooth in tutta la casa, di ascoltare le ultime notizie appena svegli al mattino (scegliendo la fonte), il pieno supporto a ai prodotti con tecnologia Cast e l’interazione con le apparecchiature delle smart home costituiscono feature che creano intorno all’utente un ecosistema ricco e completo. Lo speaker diventa uno hub per la gestione centralizzata di ogni device, attraverso la più semplice delle modalità: parlando. Nel caso di Home Mini è possibile regolare il volume e fermare o riprendere la riproduzione di un contenuto con un semplice tocco sui lati della superficie.
Il processo di configurazione è semplice e richiede pochi minuti: attraverso l’applicazione Home si abilita all’altoparlante l’accesso al network WiFi, si specifica in quale stanza si trova e lo si istruisce al riconoscimento della propria voce. Dopodiché si possono associare gli account di servizi come Play Musica, Spotify, Netflix e così via.
A chi desidera sperimentare le più recenti funzionalità legate al dispositivo consigliamo l’iscrizione al Programma Anteprima: per farlo è necessario aprire l’applicazione Home, fare tap sull’icona in alto a destra per accedere alla sezione Dispositivi, entrare nel menu Impostazioni relativo allo speaker e attivare la voce relativa.
In conclusione
In conclusione, dopo una settimana di utilizzo possiamo affermare che Home e Home Mini hanno tutte le carte in regola per dire la propria in un segmento di mercato, quello relativo agli smart speaker, che promette di crescere enormemente. Una qualità elevata del comparto audio, un design curato e ottima qualità costruttiva. Spetta ora a Google lavorare sul perfezionamento del sistema IA che agisce dietro le quinte e stimolare la community di sviluppatori a offrire app e servizi capaci di sfruttarne appieno le enormi potenzialità.