Google sta aiutando gli ambientalisti a rintracciare la fauna selvatica. Il merito è da attribuirsi all’IA del colosso della ricerca che la identifica grazie allo strumento Wildlife Insights: non solo analizza le foto degli animali, ma le condivide in un sito web pubblico che funge da database. L’intelligenza artificiale semplifica e agevola di molto il lavoro dell’uomo, eliminando automaticamente gli scatti che non includono animali ed etichettando le specie che individua.
Il sito messo su è molto interessante, non soltanto per i ricercatori: consente infatti di attingere a circa 4,5 milioni di immagini, attraverso una mappa ricca di filtri utili (è possibile infatti cercare gli animali per specie, paesi, date, etc.). Così, nel caso in cui un utente volesse dare un’occhiata alle immagini delle giraffe del Kenya, piuttosto che a quelle degli opossum in Bolivia, può dare direttamente un’occhiata agli scatti realizzati tramite il fototrappolaggio.
Con l’intelligenza artificiale al servizio di Wildlife Insights, Google e i ricercatori sperano di offrire uno strumento utile a prendere decisioni più ragionate, che potrebbero limitare la perdita di esemplari di una determinata specie e, di conseguenza, scongiurare in alcuni casi l’estinzione. Non è certo la prima volta che Google si dedica alla salvaguardia dell’ambiente: sono anni, infatti, che la società si impegna in termini di carbon neutral company, con l’obiettivo di azzerare un giorno le emissioni di anidride carbonica.
Intanto il gigante della tecnologia ha deciso di regalare un Buddy Pass extra a tutti i possessori della Founder’s Edition di Google Stadia, vale a dire una versione di prova gratuita dell’abbonamento Stadia Pro, che permette di accedere a Google Stadia Premium per 3 mesi gratuitamente.