Google ha rimosso da poche ore dalla propria homepage il logo che ricordava la nascita del celebre artista Joan Mirò (1893-1983). L’azione si è resa necessaria dal momento in cui la ARS (Artists Rights Society) ha formalmente chiesto la rimozione del logo a seguito di presunte violazioni dei diritti derivanti dalle opere dell’artista. I dissapori tra le parti affondano le proprie radici nel tempo in quanto già nel 2002 un logo Google dedicato a Salvador Dalì suscitò le ire dell’ARS.
La richiesta di rimozione giunge direttamente per firma di Theodore Feder, presidente ARS. Tra le parti sembrano esserci stati contatti privati precedenti, ma in ogni caso la risposta di Google è affidata al Mercury News: Google apprezza Joan Mirò e con questo logo (portato sui computer di milioni di persone), il team del motore di ricerca intendeva portare il proprio tributo ad un grande artista. Non c’era volontà di dolo, insomma, ma presso l’ARS l’opinione sembra essere diversa. Tale opinione sembra essere ben motivata dalla presentazione che la stessa ARS offre del proprio status: sul sito ufficiale del gruppo è ben chiarito come il ruolo primario dell’organizzazione è la gestione dei copyright e delle licenze, offrendo dunque tutela agli artisti rappresentati (tra i quali Mirò).
Formalmente la violazione di Google deriverebbe da un uso improprio della combinazione di vari elementi presi da vari quadri di Mirò, parti dunque tutelate da copyright ed il cui uso dovrebbe essere vincolato a precedente richiesta ed eventuale regolarizzazione formale. Inoltre la distorsione delle opere dell’artista rappresenterebbe già di per sé una violazione inaccettabile. Tra le parti pare esserci stato un contatto preventivo via mail, ma la circostanza non trova riscontro nelle prime dichiarazioni ufficiali.
Secondo l’ARS le opere violentate nel logo Google sarebbero “The Escape Ladder” (1940), “Nocture” (1940) e “The Beautiful Bird Revealing the Unknown to a Pair of Lovers” (1941).