L’anti-Facebook è nato. Google+ è infatti un progetto che nasce anzitutto con questa aspettativa e con questo obiettivo: contrastare l’avvento di Facebook ed offrire anche a Google quell’aura “social” che fino ad oggi è mancata. I top-manager di Mountain View stavano cercando una soluzione ormai da tempo perché risulta ormai chiaro il fatto che un gruppo avente in mano 700 milioni di utenti (e Microsoft tra i proprietari) non può che rappresentare una immediata minaccia.
Google+ è stato lanciato da poche ore ed è a disposizione di pochi eletti: poco alla volta il sistema ad inviti consentirà di entrare poco alla volta nel social network portandovi i propri contenuti, i propri contatti e le proprie vive relazioni. Il network consta in qualcosa di sostanzialmente differente rispetto a Facebook, però: è un qualcosa di più squisitamente personale, qualcosa che guarda agli altri come ad una estensione del sé presso cui inviare messaggi, appuntamenti, chiamate, filmati ed altro ancora.
L’esordio parte con una presa di coscienza onesta. Google, infatti, sa con esattezza quale sia la propria principale mancanza e ne fa ammenda:
Tra i bisogni fondamentali dell’essere umano c’è sicuramente quello di stringere relazioni con gli altri. Ogni giorno della nostra vita comunichiamo con il prossimo attraverso un sorriso, una risata, una parola sussurrata o un gesto di approvazione. Oggi le relazioni tra le persone avvengono sempre più spesso sul Web. Tuttavia, le sfumature e la sostanza delle interazioni della vita reale si perdono nella rigidità degli strumenti online.
Il progetto è peculiare nella struttura e nelle caratteristiche: per questo motivo andrà capito ed assimilato soltanto nel tempo e soltanto con un’esperienza diretta. Per illustrare le linee guida di Google+ per ora Google ha rilasciato soltanto una serie di indicazioni relative agli elementi principali che contraddistinguono l’idea:
- +Cerchie
Il principio da cui parte Google è quello per cui non tutti gli amici sono uguali: ognuno di noi è inserito in più cerchie sociali, ognuna con la sua caratteristica, ognuna con le sue dinamiche, ognuna con le sue regole ed i suoi codici. Ecco perché Facebook non è adatto:
Il problema è che gli attuali servizi online trasformano l’amicizia in un supermercato: prendono le persone e ci appiccicano sopra l’etichetta “amico”. E la condivisione ne risente.
Google+ consente pertanto di «creare una cerchia, aggiungervi delle persone e condividere le ultime novità… proprio come fareste nella vita reale». La differenza rispetto a Facebook è pertanto evidente poiché cambia la granularità della comunicazione: non ci si rivolge alla propria community, ma ci si rivolge piuttosto alle proprie community. Il che, su Facebook, è ad oggi teoricamente possibile ma tecnicamente non incoraggiato per favorire una natura differente del network nella sua complessità.
- +Spunti
Sfruttando la potenza di Google, Spunti genera un feed di contenuti altamente contagiosi provenienti da tutta la Rete. Su qualsiasi argomento, in oltre 40 lingue. Basta che aggiungiate i vostri interessi e avrete sempre qualcosa da guardare, leggere o condividere
Qualunque sia la scintilla delle proprie passioni, Google è in grado di versarvi benzina sopra con un fiume di contenuti. L’idea alla base degli spunti è quella per cui l’incendio possa divampare nella propria community, incoraggiando la condivisione ed il dibattito.
- +Videoritrovi
Che avvenga in un bar o in una pubblica piazza, le persone amano trascorrere del tempo insieme. E perché no? È così che ci rilassiamo, recuperiamo le energie e passiamo un po’ di tempo, non regolato da un’agenda, con amici vecchi e nuovi. Ma il concetto di “vedersi con gli amici” è solo in apparenza semplice, e le sfumature si perdono sul Web
Tra le sfumature si celano la scarsa discrezione di una chiamata, il disturbo di un messaggio, l’intoppo di un contatto nel momento sbagliato. Google, invece, vorrebbe che «gli incontri sullo schermo fossero divertenti, fluidi e casuali». Ancora una volta l’approccio è personale: è la persona a scegliere quando e se entrare in un flusso e partecipare ad un incontro.
- +MobileGoogle+ non poteva non nascere con un’anima mobile. Il progetto consente di condividere la propria posizione geografica, caricare istantaneamente un’immagine per condividerla, mettersi d’accordo tramite Huddle («un sistema di messaggistica di gruppo che permette a tutte le persone dentro a una cerchia di sapere cosa succede al momento giusto»). Il tutto sempre e comunque avendo Google+ a portata di mano, inizialmente tramite Android Market e presto anche su App Store.[nggallery id=255 template=inside]
Il social network prende il via la propria fase di test ed in breve tempo sarà in grado di calamitare milioni di persone grazie al traino che il brand sarà in grado di regalare al progetto. «Quando riceverete l’invito», spiega Vic Gundotra, Senior Vice President, Engineering Google, «ci auguriamo che vogliate unirvi al progetto. Ma dipende soltanto da +Voi».
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