Spinta dalle pressioni volte a far chiarezza su taluni casi tanti minimi quanto simbolici per il mercato di Google, i vertici del motore di ricerca hanno controfirmato una denuncia contro la Auctions Expert International, accusata di aver fraudolentemente sfruttato il sistema AdSense (con il quale Google offre una percentuale degli introiti ricavati dai click ottenuti con le promozioni inserite sul sito del partner).
Il sistema ideato era decisamente semplice: la Auctions Expert International ha eretto un sito web, si è iscritta al programma AdSense di Google e poi ha iniziato una serie di click utili a far rientrare cospicue somme di denaro al gruppo (denaro versato ovviamente dagli inserzionisti AdSense, i quali si trovano dunque defraudati dell’esborso relativo alla promozione vanificata).
Google conferma e smentisce in un colpo solo l’accusa che era piovuta sul motore di ricerca in Luglio (in pieno periodo pre-IPO, quando si addensavano le nubi attorno al gruppo prossimo alla quotazione azionaria). L’accusa era quella secondo cui buona parte dei click ottenuti dalle promozioni sui vari motori di ricerca sarebbero truffaldini, creati ad hoc per incrementare gli introiti del gruppo. Se è dunque possibile mettere in dubbio la reale entità globale dei click (il che diventa un importante ostacolo al mercato del gruppo), Google respinge però responsabilità dirette in merito e lo fa con forza, accusando direttamente un proprio partner. La tutela della genuinità delle promozioni accordate diventa così anche un importante segnale verso la concorrenza.
La sentenza sarà pronunciata dalla Corte Superiore di Santa Clara, ove la denuncia è stata depositata in data 15 Novembre. Il testo dell’accusa parla di flagranza di reato (lasciando intendere come a carico della Auctions Expert International non vi siano solo semplici indizi), ma nessun dettaglio ulteriore è stato al momento diramato. Il sito dell’azienda denunciata non risulta più essere raggiungibile.