La vicenda legale tra Google e Geico ha avuto finalmente un finale. Ed è un lieto fine per Google: l’accusa perde su tutti i fronti e la sentenza comporta un pieno via libera alle pratiche promozionali finora attuate dal motore di ricerca.
L’approdo in tribunale era avvenuto in quanto l’azienda Geico aveva notato come la parola “geico” fosse stata utilizzata da Google all’interno di alcune promozioni (in particolar modo la parola è stata usata come keyword all’interno di promozioni di aziende concorrenti). Secondo l’accusa non è lecito l’uso di un nome tutelato in quanto il trademark risulta annacquato e sminuito dall’attività del motore.
Il giudice Leonie Brinkema (lo stesso giudice che in precedenza aveva ammesso la perseguibilità legale dei gruppi Google e Overture) ha invece espresso opinione contraria: l’uso di un nome tutelato come keyword è cosa assolutamente plausibile e da tale attività non ne discende alcun danno per il trademark. La Geico sarà presto alle prese con Overture per identica problematica e nel contempo Google canta vittoria: il gruppo sottolinea attraverso i propri portavoce come la sentenza sia un monito per tutti e ben chiarisca la completa legalità della policy che il gruppo attua nell’uso delle keyword (altre cause legali di simile portata sono infatti nell’aria; coinvolti tra gli altri i gruppi American Blind & Wallpaper Factory e AXA).
La sentenza è di particolare importanza in quanto una decisione contraria avrebbe reso molto più fragili le basi di quel 95% di introiti che Google deriva dalla vendita di promozioni sul sistema delle keyword. La borsa ha immediatamente premiato la circostanza segnando l’ennesimo segno positivo dell’epopea GOOG sul mercato azionario.