Google potrebbe avere in serbo una nuova carta da giocare per lanciare in grande stile la propria suite Google Apps. L’obiettivo è quello di rendere la suite sempre più ricca e personalizzabile, adeguata alle differenti esigenze dei singoli e pertanto sempre più appetibile nei confronti dei software esistenti nel medesimo mercato.
L’idea è quella di un vero e proprio App Store che permetta a Google di rivendere prodotti terzi in grado di interagire con Google Apps, girando ovviamente agli sviluppatori un parte sostanziosa degli introiti accumulati. Al momento, però, nessuna conferma da Mountain View: l’ipotesi è scaturita dal New York Times e dal team Google non è giunto alcun commento in merito se non risposte elusive indicanti l’esistenza di un servizio per molti versi simile a quello ipotizzato ora sotto forma di App Store.
In effetti Google già dispone del cosiddetto Solution Marketplace, e non è detto che possa essere esattamente questa la base di partenza da cui potrebbe prendere forma il nuovo store. Il Solution Marketplace, infatti, è ad oggi niente più che una vetrina con cui Google mette a disposizione le informazioni necessarie per contattare i vari sviluppatori con cui concordare eventuali acquisti. In futuro Google potrebbe invece rendere il sito un vero e proprio marketplace di compravendita, su cui gli sviluppatori possono immettere le proprie creazioni e gli utenti business possono trovare quanto cercato acquistando direttamente e senza passaggi intermedi.
Il tentativo Google potrebbe avere un significato ulteriore. Incoraggiando l’arricchimento della propria suite tramite applicazioni esterne, Google tenta di fagocitare valore per fare in modo che la propria soluzione possa essere sempre più apprezzata. Ad oggi, infatti, non c’è confronto numerico nella distribuzione della Google Apps rispetto a Microsoft Office: Google ha dalla propria circa 20 milioni di utenti in tutto il mondo, ma solo una minima porzione di questi ultimi ha scelto una versione a pagamento: per gli altri la versione gratuita di Google Apps è considerata sufficiente. L’unico modo per aumentare l’appetibilità è quindi quella di arricchire l’offerta per cercare nuove nicchie di mercato, qualcosa su cui Google possa poi costruire il futuro della suite.
Secondo il Wall Street Journal, il nuovo App Store di Google Apps è previsto già per il prossimo mese di Marzo. Google Checkout sarà coinvolto nelle transazioni e con questa iniziativa Google può cercare il medesimo effetto che il supporto a Greasemonkey potrebbe portare a Google Chrome: una moltiplicazione di opportunità assorbite dall’esterno al fine di moltiplicare l’esposizione delle proprie soluzioni interne.