I Chromebook di Google, non ancora arrivati sul mercato, sono già al centro di una disputa giudiziaria che vede protagonista un’azienda americana produttrice di computer, la Xi3, e sul banco degli imputati il gruppo di Mountain View.
L’oggetto della contesa legale è proprio il nome dei nuovi portatili di Google, che secondo la sussidiaria di Xi3, cioè ISYS, somiglia al marchio ChromiumPC, che l’azienda ha registrato e che ha intenzione di utilizzare per identificare una linea di computer basati proprio su Chrome OS.
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Secondo ISYS, il termine Chromebook è troppo simile al suo Chromium PC e rischia pertanto di creare confusione presso il pubblico. Così, l’azienda americana ha formalmente chiesto al tribunale cui si è rivolta di bloccare la distribuzione dei Chromebook, che dovrebbero (il condizionale a questo punto è d’obbligo) debuttare entro fine mese, oltre al divieto per Google e i suoi partner di utilizzare quel nome per identificare i prodotti basati su Chrome OS.
ISYS ha spiegato inoltre che ogni tentativo di dirimere la questione in via “amichevole” si è dimostrato inutile e quindi l’unica opzione possibile sembra essere rimasta la via legale. Da notare infine come Google e Xi3 siano già entrate in contrasto qualche mese fa a parti invertite: in quell’occasione, infatti, era stata Google a lamentarsi per l’utilizzo del nome ChromiumPC da parte di ISYS, in quanto i vertici di Mountain View ritenevano che fosse troppo simile al nome stesso del loro sistema operativo. Che sia arrivato quindi per ISYS il momento di rendere pan per focaccia?