Google inaugura il social contest con Prizes

Slide, una divisione autonoma di Google, ha creato un sito dove gli utenti ricevono denaro in cambio di risposte.
Google inaugura il social contest con Prizes
Slide, una divisione autonoma di Google, ha creato un sito dove gli utenti ricevono denaro in cambio di risposte.

Google continua a lanciare senza sosta nuovi servizi online. Dopo Google+, è la volta di Prizes, un sito di social contest dove gli utenti possono creare “concorsi” rappresentati sotto forma di domande o obiettivi. L’utente che riesce a fornire la risposta migliore o la soluzione più adatta per realizzare il task nel tempo stabilito riceve in cambio la somma di denaro indicata.

Prizes, attualmente in versione beta, è stato realizzato dal team di Slide, un’azienda acquisita dal big della ricerca lo scorso anno, che ora rappresenta una divisione autonoma di Google. Infatti, sul sito non è presente nessun logo o riferimento alla azienda madre, per dimostrare l’indipendenza del gruppo di lavoro, confermata anche dal fatto che l’accesso al sito può avvenire solo attraverso gli account di Facebook e Twitter. Anche le transazioni sono gestite da PayPal e non da Google Checkout.

Dopo aver effettuato il login, l’utente vedrà un elenco di attività con il corrispondente premio in denaro. Gli utenti possono votare i contest e inviare messaggi all’utente che lo ha creato. In questo momento, i premi offerti variano da un minimo di 10 ad un massimo di 50 dollari. Il contest più recente prevede una somma di 50 dollari che sarà assegnata a chi riuscirà ad organizzare una luna di miele in Italia, con visite a Roma, Firenze, Venezia e Milano, in ognuna della quali la giovane coppia di sposi desidera trovare un ristorante per una cena romantica.

In passato Google ha provato, senza successo, a realizzare un servizio simile con Google Answers dal 2002 al 2006. Questa volta, anche se non si espone direttamente, l’azienda proverà a sfruttare l’enorme bacino di utenti dei due social network più famosi. In futuro, Prizes potrebbe anche essere integrato in Google+, ma per adesso sono ammessi solo i frequentatori di Twitter e Facebook.

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