Google Instant potrebbe restituire interessanti soddisfazioni in mobilità, esprimendo forse ancor meglio le proprie potenzialità rispetto a quanto non succeda in ambito desktop. Il vantaggio in termini di velocità è infatti moltiplicato e per questo motivo Google starebbe accelerando i tempi per portare anche su smartphone la novità che ha cambiato il modo di comporre le SERP sul motore di ricerca.
Il cenno è giunto in occasione della comunicazione trimestrale del gruppo: discutendo dei vari prodotti lanciati negli ultimi mesi, il team Google ha spiegato quanto il progetto “Instant” possa essere fondamentale per mantenere la leadership nel mondo della ricerca e, al tempo stesso, quanto importante sia ottimizzare la qualità delle risposte per ottimizzare la redditività degli spazi promozionali ospitati sul motore. Ma soprattutto Google ha confidato la volontà di portare Google Instant quanto prima in mobilità, probabilmente già entro la fine dell’anno.
iPhone e Blackberry potrebbero essere le prime piattaforme coinvolte assieme ad Android. E l’efficacia potrebbe essere dirompente. Google Instant, infatti, compone i risultati sulla pagina nel momento stesso in cui la query viene composta. Così facendo si consente all’utente di non dover scrivere l’intera query né di doverla eventualmente rimodulare più volte se mal composta: la produzione istantanea dei link di risposta permette di procedere gradualmente, lettera per lettera, verso il sito desiderato.
La digitazione è uno degli aspetti più problematici della mobilità e ciò per due motivi principali: l’assenza di un feedback tattile dai sempre più diffusi sistemi touchscreen ed il limitato spazio a disposizione sullo schermo per la digitazione delle lettere. Google Instant consentirebbe in mobilità di diminuire il numero di lettere necessarie per giungere al risultato desiderato e così facendo si rende molto più rapido il processo di ricerca.
«Tra due e cinque secondi» risparmiati per ogni ricerca, suggerisce Google. Ma potrebbero anche essere di più in caso di query composte da più parole. Il problema tecnico a cui sopperire è nel traffico aumentato, dovuto ad un più fitto scambio di dati tra il device ed il server Google: tale aspetto potrebbe rendere lento il processo (e pertanto meno “instant”) e potrebbe altresì appesantire ulteriormente il traffico dati con una nuova mole aggiuntiva di scambi. I test sarebbero però ormai agli sgoccioli: entro la fine dell’anno anche l’instantaneità made in Google sarà pronta per il fronte mobile.
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