Google ha finalmente integrato in Chrome il supporto per il Do Not Track, la funzionalità che permette agli utenti di impedire il tracciamento delle abitudini di navigazione, utilizzate dagli inserzionisti per creare pubblicità personalizzate. L’opzione relativa alla privacy è ora inclusa nella release di sviluppo pubblicata sul dev channel. L’azienda di Mountain View ha promesso l’arrivo di questa feature entro la fine dell’anno.
Tutti i principali browser concorrenti (Internet Explorer, Firefox, Opera e Safari) supportano da tempo il Do Not Track (DNT). L’utente che non vuole essere tracciato durante la navigazione, può attivare la voce corrispondente nelle opzioni del browser. In Firefox, ad esempio, la scelta viene effettuata nel menu Privacy, mentre in Internet Explorer 10 (integrato in Windows 8), il DNT è abilitato di default. Chrome, invece, arriva per ultimo, nonostante molto presto diventerà il browser più utilizzato nel mondo.
La spinta decisiva verso l’adozione di questa funzionalità è arrivata direttamente dalla Casa Bianca all’inizio dell’anno. L’amministrazione Obama ha chiesto a tutti i giganti del settore di implementare il DNT per dare agli utenti maggiore controllo sui propri dati raccolti dai siti web. Quando l’opzione è attivata nel browser, viene aggiunto lo snippet “DNT:1” nell’header di richiesta inviato ad un siti web. Con questa scelta l’utente dichiara espressamente il suo desiderio di non essere tracciato mediante l’invio dei cookie.
Molte critiche sono ovviamente arrivate dai grandi network pubblicitari che prevedono un crollo dei profitti. La stessa Google ricava milioni di dollari dall’advertising ed è per questo che ha cercato di posticipare l’introduzione del Do Not Track in Chrome. Resta il dubbio sull’effettiva utilità della funzionalità. Anche se gli utenti attivano il DNT, i siti web potrebbero non rispettare questa scelta rendendo pertanto vano lo sforzo operato a livello di browser.