Che il gruppo di Mountain View stia investendo con decisione su intelligenza artificiale e machine learning è cosa certa ormai da tempo. L’ennesima dimostrazione arriva dall’annuncio di un’iniziativa chiamata PAIR, per esteso People + AI Research, che come si può intuire già dal nome mira a investigare le dinamiche che regolano l’interazione delle persone con i sistemi basati sull’IA.
Nata all’interno del team Google Brain, impegna un totale pari a dodici dipendenti a tempo pieno, guidati da Fernanda Viégas e Martin Wattenberg, che si occupano di collaborare con ricercatori esterni di istituti come la Harvard University e il MIT. La prima parte del progetto vede il lancio di due strumenti open source che consentono agli sviluppatori di analizzare data set da poter sfruttare per l’istruzione degli algoritmi. Uno di questi è particolarmente adatto per le applicazioni e i software che si occupano di riconoscimento facciale, dunque inerenti l’ambito fotografico o l’analisi delle immagini.
L’obiettivo di PAIR è quello di concentrarsi sul “lato umano” dell’intelligenza artificiale: indagare la relazione tra gli utenti e la tecnologia, le nuove applicazioni che ne scaturiscono e far sì che diventi un approccio inclusivo a livello esteso.
L’obiettivo è dunque quello di rendere le potenzialità dell’intelligenza artificiale accessibili anche ai non addetti ai lavori, spingendo chi sviluppa le soluzioni a tenere in considerazione le necessità di chi andrà poi a usufruirne. Quella legata all’IA dev’essere una tecnologia inclusiva, secondo Google, non esclusiva. Tutti devono potervi accedere, indipendentemente dalla preparazione tecnica individuale. Si verrebbe altrimenti a creare un gap poi difficile da colmare. Tre i focus dell’iniziativa PAIR, stabiliti da bigG.
- Ingegneri e ricercatori: siccome l’IA è programmata dagli umani, Google riconosce quanto sia importante per ingegneri e ricercatori disporre dei giusti materiali e strumenti per rendere il processo semplice e accessibile;
- esperti del settore: le tecnologia IA offrono molte applicazioni per i professionisti, dai dottori agli avvocati, dai designer agli agricoltori, bisogna dunque renderla utile per loro;
- utenti: ovviamente, la IA influirà sulla vita quotidiana delle persone, per questo dev’essere progettata per includere tutti e Google vuole trovare un modo per rendere democratica la tecnologia, per far sì che diventi antropocentrica.