CPA, Cost per Action: il termine entrerà presto nell’ordine delle possibilità che il circuito AdSense mette a disposizione dell’utenza. La notizia emerge direttamente dai tester selezionati da Google, tutti già utenti AdSense. L’invito arriva direttamente dal motore di ricerca spiegando che l’esperimento porterà nuove promozioni Cost Per Action sui siti degli utenti invitati con un diverso e corrispondente regime retributivo.
La nuova offerta entra in diretta concorrenza con il recentemente annunciato AdCenter di eBay, con Amazon, con ValueClick e con tutti gli altri network che hanno cercato nel tempo un sistema in grado di retribuire i siti aderenti sulla base delle capacità di concretizzare un acquisto. Affiancando il nuovo sistema al tradizionale pay-per-click ed alle sperimentazioni di pay-per-impression e pay-per-call, Google completa il range delle possibilità con cui può trarre lucro dalle potenzialità promozionali del motore e dei servizi annessi.
Nella mail esplicativa Google spiega che il gestore dell’account potrà invitare i propri utenti a prestare attenzione ai contenuti delle promozioni pur senza invitare direttamente al click. Saranno tollerate formule quali «I recommend this product» (ed analoghe), mentre ogni «click here» è dunque esplicitamente vietato.
La notizia viene a galla nel giorno in cui il Nasdaq galoppa e Google può così cavalcare l’ondata positiva per riportare il proprio stock azionario oltre la soglia critica di 400 dollari per azione. Con l’arrivo di GBuy (elemento prossimo alla presentazione ufficiale ed in grado di introdurre una buona formula di complementarità con il cost-per-action) il titolo potrebbe spingersi ulteriormente oltre, viaggiando così eventualmente verso i vertici toccati nei mesi scorsi a quota 440$.