L’Unione Europea ha approvato di recente una variazione nella normativa che gestisce il versamento delle imposte. Questo avrà ripercussioni dirette su tutti coloro che sviluppano applicazioni per i dispositivi mobile. Google, aggiornando la documentazione di supporto online, spiega nel dettaglio cosa cambierà a partire dall’1 gennaio 2015, in particolare per quanto riguarda l’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) dei software e dei contenuti distribuiti mediante Play Store.
In sintesi, sarà direttamente il gruppo di Mountain View a pagare l’imposta, versando dunque allo sviluppatore un importo inferiore poiché già scorporato dall’ammontare della tassazione. Per fare un esempio, un’app venduta all’utente finale con il prezzo di 1,00 euro in un paese come il nostro con l’IVA al 22% comporterà sempre una suddivisione dei compensi 70/30 con Google, ovvero 0,70 euro rappresenteranno l’incasso lordo, dal quale togliere 0,15 euro di IVA. Dal mese di gennaio chi sviluppa riceverà dunque da bigG 0,55 euro anziché 0,70 euro, ma sarà sollevato dall’obbligo di versare autonomamente l’imposta.
A partire dall’1 gennaio 2015, a causa di una modifica alle leggi sull’IVA (imposta sul valore aggiunto) dell’Unione Europea, Google sarà tenuta a stabilire, addebitare e corrispondere l’IVA per tutti i contenuti digitali acquistati sul Google Play Store da clienti dell’Unione europea. Google corrisponderà l’IVA delle app acquistate dai clienti dell’Unione europea all’autorità competente.
Per gli sviluppatori, in definitiva, non cambierà nulla. Si vedranno accreditare un importo inferiore in seguito alla vendita di applicazioni e contenuti in-app, ma successivamente non saranno chiamati a versare l’imposta nelle casse dello stato. A conti fatti, il saldo finale rimarrà del tutto invariato.
Una volta entrata in vigore la modifica, non dovrai calcolare e inviare separatamente l’IVA per i clienti dell’Unione europea. Questa modifica delle leggi sull’IVA è valida anche se non sei residente nell’Unione europea.