Steve Ballmer stava aspettando Google al varco: lo ha confidato subito, perchè sa quanto la sfida sia fondamentale per tutte le parti in campo. Tanto Microsoft quanto Yahoo hanno palesato evidenti segni di insofferenza per la posizione dominante del gruppo rivale, hanno reso evidente il guanto di sfida lanciato sul ring e Google non s’è fatto attendere lanciando nell’arena un primo pezzo grosso dell’entourage di Mountain View: Marissa Mayer.
Marissa Mayer, Vicepresidente Search Products & User Experience, «guida le operazioni di gestione dei prodotti di ricerca dell’azienda: ricerca sul Web, immagini, notizie, libri, prodotti, mappe, Google Earth, Google Toolbar, Google Desktop, Google Health, Google Labs e molto altro». Il suo ruolo, però, è in questo caso oppositivo. Le sue dichiarazioni registrate da PcWorld giungono nel contesto di una conferenza dedicata all’innovazione, ma la Mayer non perde occasione per lanciare la prima frecciata alla neonata Microhoo.
Secondo la Mayer si passa entro l’inizio dell’anno da 3 attori sul mercato a 2: Google e Bing. Questa dicotomia non può che diminuire la competività, il che non è cosa buona per il mercato: «chiunque corre più veloce in una gara nella quale vi sono più contendenti». La Mayer parla ovviamente dal punto di vista privilegiato del leader del settore, al quale Steve Ballmer ha accreditato in queste ore il 78% del mercato del paid click. La Mayer però non si è spinta oltre: il suo mordi e fuggi si è concluso spiegando come a Mountain View siano in molti a studiare i dettagli della partnership siglata tra Microsoft e Yahoo, così che il gruppo possa capire come reagire alla novità. Nelle prossime ore, pertanto, v’è da attendersi una discesa in campo di Page, Brin oppure Schmidt: i vertici saranno giocoforza chiamati in causa.
Quello di oggi può dirsi il giorno zero della nuova era dei motori di ricerca. ComScore ha provato a fare il punto della situazione, poiché è sui dati di oggi che si potranno giudicare gli esiti dell’iniziativa Microhoo. Quel che ne è conseguito è una percentuale del 26% del mercato rappresentata dalla sommatoria delle query formulate su Yahoo con quelle di Bing; Google raggiunge il 70.6%, mentre altri 54 motori di ricerca si dividono il 3.4% rimanente. Bing giungerà ad ogni effetto su Yahoo soltanto nei primi mesi dell’anno, dunque i numeri attuali sono destinati ad un ulteriore riassetto nei prossimi mesi.
Quello di Marissa Mayer è poco più di un pizzicotto. Google, però, non avrà grosse armi in tema antitrust poiché parte da posizione estremamente privilegiata. Il grosso della battaglia, quindi sarà combattuto presumibilmente sul tema della privacy poiché la condivisione di dati tra due proprietà e due siti rischia di compromettere l’integrità e la segretezza delle informazioni relative agli utenti.