Microsoft denuncia Google, Google denuncia Microsoft. Lo scontro tra i due grandi gruppi si sposta dal mercato al campo giudiziario ed entrambi i poli non sembrano intenzionati a cedere posizioni di fronte all’avversario. Lo scontro giunge subito ad alti livelli: se nei giorni scorsi Microsoft aveva denunciato Google motivando il tutto con tanto di comunicazione ufficiale (portando dunque immediatamente il caso a conoscenza della stampa ), Google ha atteso solo pochi giorni ed ha risposto con una contro-denuncia ufficiale già depositata agli atti.
Il caso è quello di Kai-Fu Li: ex-dipendente Microsoft, il manager è ora passato a Google ed è in procinto di assumere la direzione di un nuovo centro di ricerca in Cina. Il nocciolo della contestazione Microsoft consiste nel pericolo rappresentato dalla fuga dei cervelli, e nel caso specifico nella fuga delle nozioni assorbite da Kai-Fu Li nei suoi anni di permanenza in Microsoft. La denuncia contro Google punta ad accusare il gruppo di Page e Brin di aver favorito la fuga del dipendente e di volerne sfruttare le competenze per pratiche concorrenziali espressamente vietate dagli accordi intercorrenti tra Kai-Fu Li e Microsoft.
Arriva ora la contro-denuncia: Google accusa Microsoft di ostacolare una normale attività aziendale, quale l’assunzione di un nuovo dipendente, parlando inoltre di vero e proprio clima intimidatorio. La denuncia è stata depositata presso la Corte Superiore di Santa Clara (California), così come in precedenza Microsoft aveva depositato la prima documentazione presso la Corte dello Stato di Washington.
Il caso sembra essersi gonfiato immediatamente portandosi con toni serrati verso una immediata forte tensione tra i due gruppi. Il dipendente rimane al momento in sospeso a metà tra i due gruppi, ma la battaglia tra i due titani sembra andare oltre il semplice nome orientale di Kai-Fu Lee. In ballo ci sono ricerche, segreti industriali, strategie di mercato: visti i nomi in ballo trattasi insomma di una vera e propria fortuna.