L’obiettivo di Google+ è chiaro fin dal suo debutto nel giugno 2011: competere con la realtà più grande e importante dell’ambito Web 2.0 (Facebook) puntando sull’innovazione e mettendo a disposizione degli utenti funzionalità assenti sulla piattaforma concorrente. Solo in questo modo il team di bigG può sperare di colmare progressivamente il gap che ancora lo separa dal rivale. Lo dimostrano i nuovi strumenti dedicati all’editing fotografico, così come l’annuncio di oggi che riguarda le community private.
Come ben comprensibile già dal nome, si tratta di gruppi il cui obiettivo è quello di favorire la discussione e il confronto tra i membri, ma in forma privata. L’iniziativa è dunque rivolta principalmente a realtà come aziende o scuole, che possono usufruire degli strumenti di G+ per gestire le proprie conversazioni, senza renderle pubbliche.
Per molte organizzazioni, è importare che le conversazioni private restino private. Google+ rappresenta uno strumento ideale per i gruppi che vogliono intrattenere conversazioni di tipo social, ma senza renderle pubbliche a tutto il mondo. Oggi aggiungiamo un nuovo livello di sicurezza introducendo le community private, alle quali possono partecipare solo i membri della propria organizzazione. Che si tratti della versione beta di un prodotto o di appunti presi da un team fuori sede, tutto ciò che viene pubblicato rimane all’interno dell’organizzazione.
Chi crea una community privata su Google+ può decidere se permettere l’accesso a chiunque (ad esempio a tutti i membri di una società), oppure solamente su invito (per il board direttivo). Terminato il processo di creazione e configurazione, è possibile iniziare fin da subito a condividere file e documenti direttamente dalla piattaforma di cloud storage Google Drive, immagini, video o eventi. Per maggiori informazioni e approfondimenti fare riferimento alla guida presente su Help Center.