La kermesse della prima giornata del Google I/O 2019 procede senza sosta con gli annunci che riguarda l’hardware vero e proprio. Dopo settimane di indiscrezioni ecco lo speaker connesso di Big G, che ora ha un nome ufficiale: Nest Hub Max. La stessa azienda produttrice ci ha tenuto a specificare che non si tratta solo di un altoparlante connesso a internet ma racchiude sei oggetti in uno: smart display, smart home controller, kitchen TV, cornice digitale, videocamera di sorveglianza e strumento per videochiamare amici e famigliari.
Di fatto, Nest Hub Max non va molto di più del concorrente principale, Amazon Echo Show ma rappresenta la scelta principale per chiunque utilizzi anche solo uno dei servizi di Google. Basti pensare che con lo smart display di mamma Amazon alcune operazioni legate ai brand dell’azienda di Mountain View proprio non si possono svolgere; ad esempio il controllo degli IoT Nest, tra videocamere e termostati, uno dei principali limiti che ne ha precluso il successo in alcuni mercati “googlecentrici”, come il nostro. Nest Hub Max ha un pannello da 10 pollici, al cui interno troviamo anche una fotocamera in linea con la famiglia Nest (acquisita proprio da Google in tempi non sospetti). Ed è questa la differenza principale col già conosciuto Google Home Hub, la presenza di una webcam che trasmette in streaming un feed dal vivo della casa al telefono.
Ed è tale funzione aggiuntiva a rendere l’esperienza con l’accessorio davvero unica. Quando l’utente registrato entra nel campo di visione dell’Hub, questo accende una sorta di home page personalizzata, con il flusso di contenuti e notizie preferite, proprio come se si fosse davanti al computer o nella pagina di riepilogo di alcuni smartphone che sfruttano l’app o l’integrazione di Google.
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Tra le funzionalità più interessanti, Big G ha mostrato l’opportunità di sfruttare lo smart screen come sorgente di una videochiamata sul network Duo, che forse non avrà la notorietà di Skype o la diffusione di WhatsApp ma è comunque uno di quei prodotti che, lanciati anni fa, ad oggi fanno ancora parte della cerchia del colosso americano ed è dunque più che comprensibile che la compagnia lo abbia preferito a qualche servizio rivale. Per le altre particolarità evidenziate durante il keynote, come l’uso in qualità di cornice digitale o di diffusore di video di YouTube, non siamo dinanzi a niente di così rivoluzionario anche se qui, ovviamente, parlando di piattaforme tutte della stessa azienda (il flusso di immagini proviene da Google Foto) è chiaro che l’esperienza sia ottimizzata e priva di rallentamenti, problemi visivi o quant’altro. Siamo sempre nel campo della demo vista su un palco ma l’ecosistema è ben collaudato e quindi si può ben credere all’integrazione funzionale delle cose.
Per chi ha già una o più videocamere Nest, vi è la possibilità di aggiungere quella a bordo di Nest Hub Max all’app già in possesso, così da avere un ulteriore occhio attento sugli spazi a cui si tiene maggiormente. Il prezzo dell’oggettino è di 229 dollari, con disponibilità in estate negli Stati Uniti, Regno Unito e Australia. Arriverà da noi solo la versione standard, più piccola (e senza cam), almeno per il momento.