Google Latitute costituisce una minaccia per la sicurezza dei suoi utenti. Non ha dubbi in proposito Privacy International, una associazione londinese che da tempo si batte per salvaguardare la riservatezza dei dati personali di chi utilizza la Rete. Secondo gli esperti di privacy, il nuovo servizio da poco lanciato da Google per tenere traccia della posizione geografica dei propri contatti in tempo reale potrebbe comportare numerosi rischi, esponendo le informazioni riservate degli utenti a occhi indiscreti.
«Molti identificheranno Latitude come un prodotto fantastico, ma la realtà è che Google ha fallito ancora una volta nel creare un sistema solido dal punto di vista della privacy e della sicurezza. La società ha ancora molta strada da compiere prima di ottenere la fiducia degli utenti dei telefoni cellulari. Per come stanno ora le cose, Latitude potrebbe rivelarsi un regalo per i molestatori, per gli impiegati ficcanaso, per i partner gelosi e per gli amici ossessivi. I pericoli per la privacy e la sicurezza degli utenti sono praticamente senza limiti e legati all’immaginazione di chi potrebbe abusare di questa nuova tecnologia» ha dichiarato Simon Davies, direttore di Privacy International.
Attraverso la Rete, Google Latitude consente agli utenti di condividere la loro posizione geografica con amici e parenti, permettendo a ognuno di sapere dove si trovano i suoi contatti consultando le mappe di Google Maps. Il nuovo servizio lanciato da Mountain View potrebbe portare a usi distorti o non previsti di Latitude, tanto da avere spinto gli sviluppatori del motore di ricerca a creare numerosi filtri per limitare parzialmente o completamente le informazioni sulla propria posizione geografica. Tali filtri possono essere applicati a ogni contatto, personalizzando così il livello di informazioni da fornire a ogni singolo conoscente online.
Secondo Privacy International, però, l’attuale software di Latitude non avviserebbe propriamente l’utente quando è in funzione. Ciò potrebbe consentire a un utente malintenzionato di installare la funzione di localizzazione sul terminale della persona che desidera spiare, che fornirebbe poi la propria posizione geografica all’insaputa dell’ignaro possessore del dispositivo.
La risposta di Google alle accuse forumalte da Privacy International non si è naturalmente fatta attendere. «Abbiamo valutato le preoccupazioni legate alla possibilità che il nostro prodotto venga installato su un dispositivo mobile all’insaputa dell’utente. Mentre molte delle possibilità prospettate [dalle associazioni per la tutela della privacy, ndr] sono del tutto improbabili, abbiamo deciso di affrontare molto seriamente tale eventualità e di fornire una risposta ai nostri utenti. Abbiamo già un sistema di sicurezza in grado di funzionare su alcuni dispositivi mobili in grado di avvisare l’utente quando Latitude è in funzione, e stiamo provvedendo a estendere questo avviso di sicurezza anche alle altre piattaforme mobili che supportano Google Latitute, sarà tutto pronto entro una settimana» ha dichiarato un portavoce della società di Mountain View rispondendo alle ultime critiche ricevute.
Il nuovo servizio di localizzazione di Google solleva non poche inquietudini dal punto di vista della privacy, ma dimostra anche come un utilizzo consapevole e informato della funzione da parte degli utenti sia fondamentale per non incorrere in spiacevoli sorprese.