Google lavora quotidianamente per offrire agli utenti risultati sempre più precisi e sempre più soddisfacenti. Dietro alle query, però, si celano spesso delle informazioni implicite che, valide nella stragrande maggioranza dei casi, potrebbero consentire un affinamento delle risposte per rendere i link proposti quanto più rilevanti possibile.
L’età delle informazioni può avere in tal senso un ruolo particolarmente importante. Google, infatti, spiega di aver identificato diverse tipologie di query a cui fanno riferimento diverse tipologie di risposte. Nella fattispecie, talune richieste implicano la necessità di una risposta che non scavi troppo nel passato, anzi: più è fresca l’informazione ricavata, più l’utente sarà soddisfatto. Spesso e volentieri, infatti, i risultati più recenti sono quelli più aggiornati e per questo motivo quelli più interessanti.
Google identifica in particolare 3 contesti a cui ricondurre la quasi totalità delle richieste:
- Eventi recenti ed hot-topic: sono gli snodi fondamentali dell’informazione del momento, i macro-argomenti attorno a cui si raccolgono gran parte delle query in un dato momento. Negli Stati Uniti, ad esempio, sono in molti a cercare in questi giorni le informazioni sul lockout del campionato NBA: Google sa identificare le query sul tema ed andrà a calibrare le risposte sulla base di tale considerazione;
- Eventi ricorrenti: ne sono un esempio le elezioni o le partite di un campionato. Le ricerche sono tendenzialmente relative all’ultimo evento (le ultime elezioni, l’ultima partita) e pertanto diventa estremamente più rilevante una pagina aggiornata che non una pubblicata nel passato;
- Aggiornamenti frequenti: sono queste le query che cercano una fotografia immediata di una situazione. Chi cerca ad esempio la “miglior automobile”, vorrà incontrare una pagina nel quale si fa un raffronto estremamente aggiornato poiché soltanto una fotografia poco datata può essere una fotografia affidabile.