Google si schiera a favore dei diritti degli omosessuali avviando la campagna Legalize Love, lanciata in Polonia e a Singapore, ovvero due tra quei paesi dove è necessario sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche importanti per la community di gay, lesbiche, bisessuali e transgender. L’iniziativa potrebbe comunque presto essere estesa ad altri stati dove sono in atto leggi contro le unioni fra omosessuali.
Con una campagna di questo tipo, Google dimostra di non voler attendere che i governi facciano il primo passo per avvicinarsi ai diritti civili e umani delle persone, non importa quale preferenza sessuale abbiano. L’amore non ha sesso e il colosso di Mountain View decide di dare il buon esempio: Legalize Love arriva inizialmente in quei paesi dove è presente una forte cultura omofobica, dove vi sono leggi che giustificano l’intolleranza tra i cittadini e dove ancora sono assenti norme per le coppie di fatto LGBT.
Durante l’ultimo Global LGBT Workplace Summit di Londra, il dirigente di Google Mark Palmer-Edgecumbe ha così spiegato gli obiettivi dell’iniziativa.
Vogliamo che i nostri dipendenti gay, lesbiche o transgender godano della stessa esperienza in ufficio anche fuori. È ovviamente un lavoro molto ambizioso. Singapore, ad esempio, vuole essere un centro finanziario globale e un leader mondiale, e noi possiamo fare pressioni perché tutte le persone vengano trattate allo stesso modo, indifferentemente dal loro orientamento sessuale.
Mountain View infatti pensa che la discriminazione degli omosessuali sia anche negativa per gli affari, oltre che per le persone, dato che solitamente sposta i propri dipendenti da un paese all’altro, e trasferire un dipendente gay in un paese che non lo accetta diventa un vero e proprio problema. Per questo, Google andrà a stringere delle alleanze con gli attivisti LGBT locali, fornendo gli strumenti logistici utili a sensibilizzare circa queste delicate tematiche che solo un colosso come Big G può offrire. Pare inoltre che imporrà “paletti” alle collaborazioni con agenzie, aziende ed enti istituzionali omofobici: dunque da ora in poi chi vorrà collaborare con il team di Sergey Brin e Larry Page dovrà dimostrare di non essere intollerante.
L’azienda è sempre stata favorevole alle unioni gay e ha abbracciato i diritti degli omosessuali già nel 2007. Inoltre, nel mese di giugno ha pubblicato sul suo motore di ricerca un curioso easter egg per festeggiare il mese del Gay Pride. La campagna Legalize Love è l’ultima mossa in questa direzione ed è sicuramente un’iniziativa da sostenere, considerato che il dibattito sui diritti degli omosessuali è oggi molto acceso, anche in Italia. Legalize Love arriva a pochi giorni dal matrimonio di Chris Huges, co-fondatore di Facebook che ha sposato il proprio partner.