Quando in piena crisi economica Google spiegava di essere fiduciosa nel futuro e pronta a tornare ad investire con piccole operazioni di acquisto, il proclama sembrava più una speranza che non un vero piano di lavoro. I progetti, invece, sembra stiano trovando concretizzazione: i numeri del gruppo hanno in effetti dimostrato come la crisi abbia solo sfiorato Mountain View e, inoltre, la fine del 2009 ha coinciso con la ripartenza dei rumor che avvicinano al portafoglio di Eric Schmidt tante piccole start-up e gruppi che, potenzialmente, potrebbero completare o estendere le attività di Big G.
Due nomi sono trapelati nelle ultime ore, andando a fare il paio con ulteriori nomi collegati a Google nei giorni passati (Etherpad/AppJet e Yelp): DocVerse da una parte, Trulia dall’altra. Diversi i campi di applicazione: la produttività online (e la sfida a Office) ed il motore di ricerca. L’impegno economico è pertanto trasversale, incentrato sull’arricchimento del core business di Google ed in parallelo nell’estensione dei servizi nell’ambito delle applicazioni online per offrire al cloud computing maggiori opportunità di espressione.
DocVerse è stata valutata 25 milioni di dollari ed è stata fondata da Shan Sinha e Alex deNeui, due uomini ex-Microsoft. L’operazione permetterebbe a Google di arricchire tanto le proprie applicazioni quanto quel mondo tutto da scoprire denominato Google Wave. Le trattative sarebbero in atto e potrebbero chiudersi in settimana, ma il rumor proveniente da TechCrunch (la cui tradizionale attendibilità sembra essere stata paradossalmente smentita soltanto nella clamorosa vicenda del CrunchPad) non ha ricevuto conferma alcuna dalle parti in causa.
Trulia è un motore di ricerca per il real estate, valutato in Silicon Valley tra i 150 ed i 250 milioni di dollari, il cui principale competitor è indicato in Zillow. Già integrato con Google Maps grazie alle API messe a disposizione da Google, il gruppo potrebbe ora essere assorbito per dar forza all’idea di Google come un motore in grado di avvicinare sempre di più chi compra e chi vende proprietà immobiliari: Google Maps e Google Street View hanno molto da poter dire in questo contesto.
Le trattative sono in auge e parte delle manovre messe in cantiere potrebbe già andare in porto entro la fine dell’anno. L’opportunità del momento vieta però alle parti cercate di esprimere opinioni in merito, e da parte di Google l’atteggiamento viene confermato su di un cautelativo silenzio almeno fintanto che ogni tassello non sarà al suo posto. Bontà dei rumor a parte, il trend sembra comunque confermato: Google compra, Google nutre fiducia, Google investe. Google crede che l’economia possa ancora restituire soddisfazioni. Anche nel breve periodo.