Google Maps è un servizio molto affidabile, ma non sempre infallibile. Lo dimostra quanto accaduto di recente in Colorado: circa 100 persone hanno seguito il percorso indicato dalla nota applicazione per uscire da un ingorgo – causato da un incidente – sulla Peña Boulevard, strada che conduce all’aeroporto internazionale di Denver, quando sono finite su una via fangosa.
Il tragitto alternativo li aveva infatti portati su un percorso trasformato in fanghiglia dalla pioggia, dove le macchine sono rimaste impantanate senza riuscire più a muoversi. Secondo quanto dichiarato da alcuni dei malcapitati, Google Maps suggeriva quella strada in quanto avrebbe permesso agli utenti di impiegare 23 minuti, anziché 43, per superare l’ingorgo.
Stando a quanto riferito dal colosso della ricerca, non era stata contrassegnata come privata. La società afferma di conseguenza:
Prendiamo in considerazione molti fattori al momento di determinare i percorsi di guida, tra cui le dimensioni della strada e l’immediatezza del tragitto. Sebbene lavoriamo sempre per fornire le migliori indicazioni possibili, possono sorgere problemi a causa di circostanze impreviste come il meteo. Consigliamo a tutti i conducenti di attenersi alle leggi locali, di stare attenti e di essere giudiziosi durante la guida.
Facile immaginare che le persone rimaste bloccate non abbiano preso bene “l’errore” del gettonato navigatore di BigG, ma è chiaro che anche la tecnologia possa sbagliare in alcuni casi particolari. A proposito di Google Maps, in India sarebbe in fase di test una funzionalità che consente agli utenti di controllare se il percorso preso dai tassisti sia quello più breve per arrivare a destinazione. Una feature, dunque, che permette loro di assicurarsi che il conducente non ci stia marciando per guadagnare qualche soldo in più.