Il gruppo Seat Pagine Gialle soffre sempre più della concorrenza di Google per quanto riguarda il business legato all’advertising. In Italia la carta stampata appare sempre meno appetibile e le aziende si appoggiano con sempre maggiore frequenza a Google per i loro investimenti pubblicitari.
A minare ulteriormente un equilibrio già precario, Maurizia Squinzi, che dal 2004 ha ricoperto il ruolo di Direttore Amministrazione Finanza e Controllo di Seat Pagine Gialle S.p.A, lascerà la compagnia il 18 marzo per approdare ad Aedes, società all’interno della quale ricoprirà un ruolo centrale con competenze nell’ambito dell’amministrazione, della finanza e del controllo.
Secondo quanto pubblicato all’interno delle pagine del Corriere della Sera e prontamente riportato da Forbes ed altri siti di informazione USA, le azioni legate a Seat Pagine Gialle hanno perso ben 50 punti percentuali negli ultimi cinque anni e pesanti debiti limitano gli investimenti da parte della società. Google appare invece in ottima forma anche nel nostro paese: «In accordo con gli ultimi dati Nielsen, gli utenti Internet in Italia sono 24,4 milioni ogni mese», ha affermato il manager per Google Italia Massimiliano Magrini. Per Google Italia la fonte principale di profitti rimane il “search advertising'” con una sempre maggior importanza degli annunci inseriti dalle realtà lavorative locali.
Seat Pagine Gialle fatica ad attrarre l’attenzione nonostante il lancio di servizi innovativi, come ad esempio il recente ampliamento della piattaforma Pagine Gialle Visual; Google resta il portale più visitato in Italia mentre Pagine Gialle risulta solamente decimo. Il gruppo Seat non ha dunque saputo negli anni convertire il proprio mercato alle nuove tecnologie ed oggi la pressione dei motori di ricerca sta rendendo inefficaci i vecchi sistemi. Si spostano dunque gli investimenti e le care vecchie Pagine Gialle, da gallina dalle uova d’oro, diventano sempre più un problema da gestire.